Cronache
Klaus Davi: "Mafia, boss rompono silenzio: aspetto chiamata di Messina Denaro"
'Ndrangheta, Cosa Nostra, Sacra Corona: i super boss abbattono i muri con la stampa. Intervista a Klaus Davi
Come ci riesci, Klaus?
Umiltà. Troppi miei colleghi fanno i "ganzi". Il "machismo" con la mafia non funziona. È un atteggiamento da "sciacqualattughe", da falliti. Tipico di quelli che straparlano di mafia senza mai averne visto uno in vita loro. Roba da serate antimafia a Buccinasco con la pochette di Gucci. Non funziona. A me questa cosa del giornalista brutta copia del PM o del subinquirente non convince. Non è il nostro ruolo. Per me le carte sono come il Talmud, ma poi le cose le voglio toccare con mano.
La tua omosessualità è stato un handicap nel trattare con quelle persone?
Assolutamente no, è un vantaggio. Detestano il modello di giornalista e di inquirente che si dà l'aria del "fenomeno". Quello che ha bisogno di ribadire che lui ce l'ha più duro. Non è cosi che si riesce a farli parlare.
E lo Stato?
Se posso fare quello che faccio è merito indiscusso del lavoro dello Stato in questi anni, che è riuscito a conferire e imporre una valenza negativa alla parola mafia. Questa cosa l'ho realizzata ad Archi il mio quartiete adottivo a Reggio Calabria. Un percepito da cui si vogliono quasi "riscattare". Ma poi ho voluto percorrere una strada mia.
Da chi hai imparato?
Dagli interrogatori di Giuseppe Lombardo. Li ho studiati tutti. Li ho imparati a memoria. E poi i libri di Nino Di Matteo. E poi ho letto almeno dieci volte "Fratelli di Sangue" di Nicola Gratteri e Antonio Nicaso. Davvero forte.
La più grande soddisfazione?
Quando il Nano Feroce ha detto: "L'unico giornalista con cui parlo è Klaus Davi".
Errori?
Tanti. Mi sono sopravvalutato con un ragazzo che pensavo di potevo aiutare. Ma è intervenuta la famiglia e ho capito che avevo mancato di umilta'. Ho "cannato" l'approccio. Sono stato un presuntuoso.
Ora cosa ti manca?
Dopo Piromalli e Imerti, aspetto solo una chiamata...
Da chi?
Messina Denaro. I calabresi con lui hanno rapporti molto stretti. Io sono qua. È un sogno impossibile , ma non costa nulla. Quanti dei miei colleghi si sarebbero avventurati nella villa di Nirta o di Piromalli da soli come ho fatto io?
Ne hai parlato con qualche boss calabrese suo alleato?
Non rispondo a questa domanda.
Se lui ti chiamasse avviseresti la polizia?
Sono sincero: massima collaborazione con l'autorita' giudiziaria fin dove posso, ma nella maniera più assoluta: no. Per intervistare Messina Denaro sono pronto ad affrontare anche la galera.
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