Cronache
Nutriscore, non solo Ricciardi: 300 scienziati europei firmano una petizione
Nutriscore, l’appello firmato dal consulente di Speranza vedrebbe la firma di ben 269 scienziati e 30 associazioni di tutta Europa
Ricordate le polemiche su Walter Ricciardi il consulente del ministro della salute Roberto Speranza per la sua firma su un appello a favore del famigerato sistema ad etichettatura a semaforo per gli alimenti salubri denominati Nutriscore? Ebbene l’appello firmato dal consulente di Speranza vedrebbe la firma di ben 269 scienziati e 30 associazioni di tutta Europa fra cui oltre a Ricciardi ci sarebbero le firme di Paolo Vineis dell’Imperial College di Londra, Elio Riboli dell’Humanitas University Milano e dell’Imperial College di Londra, Mauro Serafini dell’Università degli Studi di Teramo e Silvio Garattini dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri di Milano, cinque scienziati esperti di salute pubblica, epidemiologia, alimentazione e farmacologia che hanno votato un documento a favore di un sistema di etichetattura a cui l'Italia da tempo è contraria
Il parlamento italiano ha approvato, lo scorso anni, una mozione presentata da Fratelli l'Italia proprio contro l'adozione del Nutriscore, che la Ue vorrebbe far adottare a tutti i paesi europei entro il 2022. Giorgia Meloni, la leader di Fdi, due giorni fa ad un convegno organizzato dal capo delegazione al parlamento europeo del partito Carlo Fidanza, erta stata netta a riguardo “Il Nutriscore è una follia e Fratelli d’Italia si impegnerà per bloccare questo sistema di etichettatura discriminatorio che non ha basi scientifiche e che è penalizzante per il nostro agroalimentare di qualità. Il Nutriscore è un modello di proprietà di un’agenzia francese, che penalizza il nostro agroalimentare di qualità e che si va imponendo oggi in diverse Nazioni europee con leggi nazionali e con la complicità delle multinazionali della grande distribuzione”.
Ma evidentemente non la pensano cosi i 269 scienziati europei, che nella petizione fanno notare come invece il sistema ad etichetattura che tramite un algoritmo cataloga i cibi in una gradazione di colore dal verde ( piu salubre) al rosso ( meno salubre) sia l'unico sistema in grado di tutelare la salute degli europei. Peccato che questo sistema sembrerebbe sfavorire pesantemente gran parte dei prodotti del made in Italy e molto meno quelli proodtti in Francia e Germania. Secondo la Coldiretti addirittura l'85% dei prodotti italiani sarebbero in pericolo se il sistema venisse approvato come vorrebbe fare il parlamento europeo nel 2022.
“È necessario intervenire con urgenza per fermare l’attacco al prodotti alimentari nazionali con il rischio del via libera all’etichetta Nutriscore che rischia di espandersi a livello globale mettendo in pericolo il record di 46,1 miliardi di esportazioni agroalimentari tricolori del 2020 con un aumento dell’1,8% realizzato in controtendenza al taglio degli scambi commerciali determinato dalla pandemia Covid”, ha affermato il presidente Coldiretti, Ettore Prandini. Ecco allora che la scelta degli scienziati italiani, Ricciardi in testa che ha un ruolo di rilievo nelle istituzioni del paese, non può non suscitare polemiche e reazioni anche stizzite come quella del sottosegretario all'agricoltura Gianmarco Centinaio “Ancora un attacco al nostro Made in Italy. E stavolta ancora più grave perché arriva da chi non ti aspetti. Da notizie di stampa apprendiamo che Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza e rappresentante Oms, avrebbe firmato insieme ad altri accademici un appello francese per sostenere il Nutriscore, sottolineando anche che il Nutrinform, l’etichettatura a batteria sostenuta dal nostro Paese, è inefficace”.
Ma le polemiche sembrano crescere anche in Spagna che pare a intenzionati ad apportare il Nutriscore, che sembrava intenzionato a seguire l'esempio di Francia, Lussemburgo, Austria, Paesi Bassi e Germania dove già è in uso. Dopo che il governo spagnolo, infatti, aveva dato il via libera a dicembre al progetto di etichettatura a semaforo per gli alimenti europei sul modello francese, ora il ministro dell’agricoltura sembra volere far marcia indietro spaccando così il governo. Il ministro dell’agricoltura Luis Plana, intervistato dalla catena radiofonica Cope, si è, infatti, scagliato contro il sistema francese dopo aver constatato che l’olio extravergine di oliva finisce classificato tra gli alimenti pericolosi.
“Che succede con la questione dell’etichetta a semaforo? – si è chiesto Plana – L’algoritmo di calcolo è basato su prodotti diversi da quelli della nostra tradizione.E’ mia opinione che nulla di ciò che danneggia la dieta mediterranea, cioè i prodotti come l’olio d’oliva, il prosciutto o i nostri formaggi, potrà essere approvato dal governo spagnolo. Lo dico chiaramente come ministro dell’Agricoltura e pertanto anche dell’alimentazione. E’ una questione che nessun paese del mondo accetterebbe. Solo le esportazioni del nostro olio valgono un milione di tonnellate per un valore della bilancia di pagamenti di 2.800 milioni di euro all’anno. A chi può venire in mente di svalutare un prodotto di eccellenza come il nostro?”
Insomma una vera e propria marcia indietro forse perché il governo spagnolo ha subito pressioni fortissime dai produttori di olio di olivo spagnolo che sarebbero danneggiati da questo sistema di etichettatura. Il partito popolare e Vox che vorrebbe seguire esempio di Italia ed adottare il sistema a batteria italiano, hanno presentato una mozione a proposito in parlamento. La petizione degli scienziati a favore del nutri score parla di tutto ciò come polemiche pretestuose effettuate da lobby (davvero singolare se non paradossale, considerando che il Nutriscore favorirebbe proprio i prodotti sintetici prodotto dalle grandi multinazionali francesi e svizzere) per favorire altri sistemi meno precisi nel evidenziare i pericoli per la salute. Insomma la battaglia da qui la 2022 si profila davvero serrata per quello che da più parti viene visto come l'ennesimo attacco al Made in Italy, come sostenuto dal ministro dell'agricoltura Stefano Patuanelli ‘Pericoloso e usato da altri per prendere mercati italiani‘; o dal ministro della Salute Roberto Speranza (chissà cosa penserà della firma del suo consulente)
“La posizione del ministero della Salute è da sempre contraria al Nutriscore, così come espresso dal ministro nelle riunioni del Consiglio europeo e nelle interlocuzioni con la Commissione”; o ancora dell’europarlamentare Paolo De Castro vicepresidente della commissione agricoltura “Il Nutriscore è sbagliato perché vuole condizionare gli acquisti dei consumatori, non informare come invece si propone di fare il Nutrinform su modello italiano. Si tratta di una scelta culturalmente sbagliata e per questo credo sia necessario che tutti i nutrizionisti, accademici e scienziati italiani – e non solo – che hanno a cuore la Dieta Mediterranea dicano con chiarezza ‘no’ a uno strumento che vuole condizionare e non informare“.