Cronache
Obbligo delle mascherine da subito. Sempre al chiuso tranne che a casa
Covid, stato d'emergenza fino al 31 gennaio
Il Cdm ha approvato come previsto nell'ambito del decreto Covid una norma che proroga il dpcm con le norme anti contagio ora in vigore al 15 ottobre. Con una novità: diventa da subito effettivo l'obbligo di indossare le mascherine anche all'aperto, se si è vicini a persone non conviventi. Entro il 15 ottobre, poi, andrà adottato un nuovo dpcm che confermi o aggiorni le regole anti contagio che sarebbero scadute oggi e che sono invece prorogate.
Ok anche della Camera, dopo il sì al Senato di ieri, alla risoluzione della maggioranza sulle comunicazioni svolte ieri in aula dal ministro della salute Roberto Speranza sulle misure di contenimento del Covid19. I sì sono stati 253, i no 3, gli astenuti 17. L'opposizione non ha votato. Si tratta del terzo voto in merito alla proroga dello Stato di emergenza al 31 gennaio 2021 e alle nuove misure contenute nel Dpcm, dopo che per due volte ieri non è stato raggiunto il numero legale anche a causa degli onorevoli in quarantena dopo i due casi Covid accertati a Montecitorio.
Come già accennato, tra le misure confermate nel decreto con cui il governo proroga lo stato d'emergenza fino a gennaio c'è quella sulle mascherine all'aperto, obbligatorie solo quando ci si trovi vicino ad altre persone non conviventi. Chi non si adegua, per scelta personale o per sbadataggine, rischia multe da 400 euro a 1.000 euro.
Alle Regioni viene consentito di disporre provvedimenti più restrittivi, mentre viene tassativamente vietato di allentare le maglie rispetto alle regole imposte a livello statale. "Una regia minima nazionale ci vuole", afferma il governatore del Veneto Luca Zaia. Che però rimane critico rispetto a una possibile modifica in senso restrittivo degli orari di apertura dei locali pubblici: "Chiudere prima significa applicare un mini lockdown". Il presidente veneto chiede infine che i provvedimenti vengano presi "sulla base di una serie di parametri", allineando i tamponi "per numero di abitanti". Si dice infine favorevole alla riduzionedel periodo di quarantena. "I test rapidi - aggiunge - ci permetterebbero di farlo".
L'altra novità è invece l'estensione dei Paesi arrivando dai quali è indispensabile il tampone obbligatorio: all'elenco, prorogato, che già comprende Croazia, Grecia, Malta, Spagna e sette regioni della Francia si aggiungono l'Olanda, il Belgio e l'Inghilterra. Un altro punto è la proroga dello stato di emergenza al 31 gennaio 2021, oggetto del decreto legge a cui il Dpcm stesso è incardinato.
Mascherine, obbligatorie sempre al chiuso tranne che a casa - La mascherina è obbligatoria in tutti i luoghi chiusi, tranne le abitazioni private. È la novità che, a quanto si apprende, è stata introdotta dal consiglio dei ministri nel nuovo decreto Covid. Finora, si legge su Repubblica.it, l'obbligo al chiuso era previsto per i solo luoghi aperti al pubblico: arriva ora un'ulteriore stretta e l'obbligo scatta ovunque, tranne che nella propria abitazione.
Quanto invece all'uso in aperto, l'obbligo di indossare la mascherina varrà "in tutti i luoghi all'aperto ad eccezione dei casi in cui sia garantita in modo continuativo la condizione di isolamento" da altre persone. Nel testo del decreto approvato dal consiglio dei ministri (e che sarà in vigore subito dopo la pubblicazione in Gazzetta ufficiale del decreto legge Covid) è specificato che sono esclusi damquesti obblighi i soggetti che stanno svolgendo attività sportiva, i bambini di eta' inferiore ai sei anni, i soggetti con patologie o disabilitàincompatibili con l'uso della mascherina, "nonchè coloro che per interagire con i predetti versino nella stessa incompatibilità".Per chi non indossa la mascherina le multe vanno da 400 a 1000 euro e sono quindi di entità uguale a quelle previste nei precedenti provvedimenti.
Il decreto legge prevede anche una stretta ai poteri delle Regioni. Queste ultime potranno infatti adottare solo misure più restrittive di quelle nazionali per fronteggiare l'emergenza coronavirus. Per tali misure "ampliative" sarà però necessario il consenso del governo.