Cronache

Omicidio Brindisi, interrogatorio col gip: Cosimo Calò resta in carcere

di Fabiana Agnello

“Tanto non vado in carcere perché ho più di ottant’anni”, aveva dichiarato il killer pugliese circa 7 mesi prima di uccidere il fratello e la cognata

L’attività investigativa dei carabinieri del Nor di San Vito dei Normanni

Duecento ore di filmati di videocamere installate lungo il percorso che ha effettuato Cosimo Calò per arrivare dalla propria casa in contrada Canali dove ha dichiarato di aver ammazzato il fratello e la cognata; venti persone ascoltate coinvolte nella triste vicenda, dai familiari, ai vicini e agli amici e persino a colui che gli ha venduto il fucile dieci giorni prima.

E poi la ricostruzione del contesto familiare: un odio nei confronti dei fratelli Tonino e Carmelo che Cosimo Calò ha covato fin dall’età di 9 anni, le continue liti anche con coltelli, gli alberi di ulivo incendiati fino a un testamento di cui sarà svolto l’esame calligrafico per appurarne l’originalità.

E ancora, le analisi dei tabulati telefonici e contatti da cui è venuto fuori persino un gruppo Whatsapp chiamato “Parenti” in cui i familiari si sono scambiate comunicazioni e aggiornamenti sull’apertura di un testamento avvenuta dopo la morte di Angelo Calò, fratello da cui Tonino avrebbe ereditato 100mila euro e alcuni terreni, nel maggio 2022.

I carabinieri del Nor al comando del tenente Alberto Bruno della compagnia di San Vito dei Normanni guidata dal capitano Vito Sacchi hanno rastrellato i terreni vicini al luogo del delitto, mappato le proprietà familiari, effettuato pedinamenti e attività di osservazione e, soprattutto, messo sotto pressione Cosimo Calò convocandolo più volte in caserma per essere ascoltato.

La confessione è nata proprio dalla contestazione di tutti questi elementi, inclusa la pressione e il timore di un coinvolgimento ricaduti anche sul figlio Vincenzo. E, allora, Cosimo, da uomo orgoglioso qual è, ha deciso di confessare la mattina dell’8 marzo dichiarando rivelazioni agghiaccianti per quattro ore.

Si è chiuso così il cerchio, in una indagine e arresto lampo dei carabinieri del Nor di San Vito dei Normanni, a una settimana dal ritrovamento dei cadaveri di Tonino Calò e la moglie Caterina Martucci che, si scoprirà, saranno morti la sera prima, ossia il 28 febbraio.

Ulteriori dettagli saranno forniti dal medico legale incaricato dal pm Francesco Carluccio, Domenico Urso, al termine dell’autopsia che effettuerà sui cadaveri nella giornata di martedì 14 marzo.