Omicidio Garlasco, la madre di Sempio in Questura. Lo scontrino-alibi del parcheggio - Affaritaliani.it

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Omicidio Garlasco, la madre di Sempio in Questura. Lo scontrino-alibi del parcheggio

I dubbi sull'interrogatorio del 2017 e quello che non torna

di redazione

Omicidio Garlasco, la madre di Sempio in questura: il telecomando da cambiare e il ticket del parcheggio

Si sono riaccesi i fari sull'omicidio di Garlasco, il delitto costato la vita a Chiara Poggi nel 2007 e per cui è stato condannato a 16 anni (ora è in semilibertà) il suo fidanzato Alberto Stasi. La scoperta di tracce di Dna, mai analizzate prima, sul corpo della vittima, hanno portato all'iscrizione nel registro degli indagati di Andrea Sempio, l'amico del fratello di Chiara. Ora però gli inquirenti vogliono anche interrogare la madre del 37enne, per questo oggi andrà in questura Daniela Ferrari. La donna sarà sentita a Milano dai carabinieri del Nucleo investigativo che indagano su delega della procura di Pavia. Una convocazione - riporta Il Corriere della Sera - che arriva dopo quella del figlio, dodici giorni fa, per la seconda acquisizione delle impronte digitali palmari dopo che nella prima (il 13 marzo) gli era stato preso anche il campione di Dna ora al centro dell’incidente probatorio.

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Più avanza l’inchiesta e più — a parere di chi indaga prosegue Il Corriere — sarebbero emerse anomalie, incongruenze, omissioni nelle indagini dell’epoca e nella successiva prima riapertura del 2017. Il primo riguarda la mattina del delitto e gli orari in cui la donna è uscita di casa ("per andare a Gambolò a comprare un telecomando, trovando però il negozio chiuso", come aveva detto a verbale) e quando è rientrata ("per lasciare la macchina ad Andrea che doveva andare in libreria a Vigevano"). C’è poi la questione scontrino: Sempio nel 2008 ha consegnato ai carabinieri di Vigevano il ticket in una busta trasparente. La madre ha detto che i carabinieri erano andati in quella occasione a casa a prenderlo. Circostanza di cui non c’è però traccia nel verbale. I carabinieri dell’epoca, sentiti giorni fa, hanno però negato e confermato che è stato Sempio a portarlo con sé in caserma.

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