Papa Francesco contro la finanza
Ma perché la Chiesa non assume direttamente i senza lavoro?
Il Papa sta intensificando in questi giorni la sua azione di critica e di contrasto al denaro e alla finanza.
Ieri, nella Sala Nervi, rispondendo ad una domanda ad un incontro dei gesuiti ha detto:
“La finanza assomiglia su scala mondiale alla catena di Sant’Antonio! Così, con questo spostamento della persona dal centro e col mettere al centro una cosa come la finanza, così ‘gassosa’, si generano vuoti nel lavoro”.
Non c’è dubbio che la critica del Papa sia etica e che, in un periodo di crisi economica niente affatto passata, sia di conforto a quanti il lavoro lo hanno perso o non lo hanno mai trovato.
In questa ottica il Decreto Dignità presentato da Luigi Di Maio va nel senso della lotta alla precarizzazione dei rapporti lavorativi e per questo Francesco è stato tacciato di grillismo.
Detto questo però, oltre alla parte destruens ci si aspetta una parte construens.
Sempre nell’incontro di ieri Francesco ha poi continuato:
“Ricordo una volta, nella mia terra una signora è venuta a dirmi che sua figlia, universitaria, parlava parecchie lingue, non trovava lavoro. Io mi sono mosso con alcuni laici, lì, e hanno trovato un lavoro. Quella donna mi ha scritto un biglietto che diceva: ‘Grazie, Padre, perché Lei ha aiutato mia figlia a ritrovare la dignità'”.
Il Papa dichiara esplicitamente di essersi rivolto ai “laici” del luogo, in Argentina, per trovare il lavoro a questa giovane facendole una raccomandazione che non poteva non essere presa in considerazione data la sua autorevolezza.
Ma la Chiesa, con le sue enormi possibilità, perché non agisce nel concreto, trovando direttamente lavoro, non solo ai giovani, a chi ne ha bisogno? Perché rivolgersi ai “laici”?
In tutto il mondo essa ha, ad esempio, migliaia di scuole di ogni ordine e grado, fino all’Università. Perché il Papa non dà un segno concreto assumendo i tanti insegnanti che dopo aver passato la propria esistenza nello studio ora si trovano senza lavoro?
Ecco, questo sarebbe un gesto convincente e sicuramente segnerebbe una differenza tra chi solo parla e chi agisce per risolvere i problemi della gente.