Cronache
Dalai Lama e il bacio al bimbo, la pedofilia anche tra i monaci buddisti
“Il sistema buddista è malato”, né più né meno della Chiesa. Lo scivolone del Dalai Lama fa riemergere un substrato di casi non raccontati
Scandalo pedofilia e violenze sessuali anche tra i monaci buddisti. Coinvolto anche il monaco star autore del best seller mondiale “Il libro tibetano del vivere e del morire”
“Le notizie sulla cattiva condotta sessuale dei monaci sono diventate così frequenti da non scioccare più”, scriveva nell’ottobre del 2019 Sanitsuda Ekachai, editorialista del prestigioso quotidiano tailandese Bangkok Post “ma l'ultimo scandalo che coinvolge uno stupratore, monaco pedofilo, mi fa ribollire il sangue”. Segue resoconto di un caso brutale di violenza sessuale nei confronti di un ragazzino, con tanto di sequestro per 5 giorni e minacce di morte in caso spifferi l’accaduto.
“Digita ‘i monaci stuprano i novizi’ in un motore di ricerca”, suggerisce Ekachai, “e la brutta realtà ti colpirà in faccia. Il sistema è malato. Gravemente malato. Eppure il clero continua a chiudere un occhio su questi crimini...”
In queste ore ha destato scalpore, al punto da diventare virale un video in cui il Dalai Lama chiede a un ragazzino indiano di succhiargli la lingua. La leggerezza dell’atto ha fatto riemergere un portato non sempre così netto nei confronti del fenomeno. L’episodio, avvenuto nel febbraio in un tempio dell’India durante un incontro tra il Dalai Lama e gli studenti, ha colpito l’opinione pubblica mondiale. In seguito le scuse per l’episodio, da considerarsi un fraintendimento: “Il Dalai Lama si scusa col bambino e la sua famiglia, e gli amici in giro per il mondo, per il dolore causato dalle sue parole. Sua Santità ama punzecchiare le persone che incontra in modi giocosi e innocenti, anche in pubblico e di fronte alle telecamere. Prova dispiacere per l’incidente”.