Cronache

Pensionato ucciso da baby gang: urla e risate nei video. "Manduria sapeva"

Picchiato a morte: otto fermi, sei sono minori, per l'"Arancia Meccanica" di Manduria

Otto provvedimenti di fermo, di cui 6 nei confronti di minori, sono stati eseguiti per l'"Arancia Meccanica" di Manduria, ovvero il caso del pensionato 65enne ucciso da una baby gang. I fermi sono stati eseguiti nei confronti della cosiddetta "Comitiva degli Orfanelli" con l'accusa di tortura e sequestro di persona.

I fermi fanno seguito alle indagini svolte dalla Procura della Repubblica del Tribunale di Taranto, guidata da Carlo Maria Capristo, e dalla Procura della Repubblica per i minorenni, guidata da Pina Montanaro.

Le otto persone fermate dalla polizia sono ritenute a vario titolo gravemente indiziate in concorso dei reati di tortura, danneggiamento, violazione di domicilio e sequestro di persona aggravati, relativamente all'uccisione di Antonio Cosimo Siano avvenuta il 23 aprile scorso.

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Pensionato ucciso da baby gang: procuratore minori, Manduria sapeva

"La cittadina di Manduria era a conoscenza dello stato di terrore e di sofferenza fisica che viveva Antonio Stano". Lo ha detto il capo della Procura dei minorenni di Taranto, Giuseppina Montanaro, nella conferenza stampa con cui oggi in Questura ha illustrato gli otto fermi eseguiti questa mattina, di cui 6 a carico di minori, tutti indiziati di delitto, per la morte del pensionato di 66 anni vittima di una baby gang. Le accuse della magistratura riguardano, tra l'altro, i reati di sequestro di persona, tortura e violazione di domicilio. "Molte le condotte ripetute nel tempo: aggressioni, sputi, bestemmie, insulti, tutto ripetuto con una certa normalita' - ha detto Montanaro -. Alcuni di loro sono neomaggiorenni, gli altri hanno invece 16-17 anni. I video circolano per tutta la cittadina di Manduria e sono video davvero terribili. Gli indagati al momento sono 14, di cui 2 maggiorenni, e dai tanti video e audio stiamo ora estraendo altri materiali utili alle indagini. Abbiamo emesso - ha aggiunto - il fermo a carico di 8 sui 14 indagati perche' contro di loro sono emersi in questa fase elementi piu' stringenti".

Per Montanaro, "emerge da questo primo esame, un uso distorto del web. Questi ragazzi usavano il web per esaltare, condividere e diffondere le loro nefandezze. La crudelta' e la violenza si autoesaltavano e crescevano in modo esponenziale, non solo nelle chat dei ragazzi ma anche altrove. I video venivano commentati dai giovanissimi, con una sensazione di spregio e di onnipotenza verso Stano. Mostravano soddisfazione - ha detto Montanaro - nel vedere che Stano era terrorizzato solo a vederli. Non c'e' aggressione, sputo, violenza che non sia stata filmata e messa sul web, e' stato tutto ripreso. E' stato individuato un bersaglio in una persona debole, a Stano - ha aggiunto Montanaro - sin dal 2005 erano stati diagnosticati problemi psichici e lui viveva solo. Lo grida anche nei video che viveva in questa situazione". Per il procuratore dei minori di Taranto, "la scelta del bersaglio facile e della persona sola, consentiva agli autori dei reati di maturare la convinzione di impunita'. Ma c'e' stata assenza totale di controllo sociale. E queste condotte vanno considerate, sono l'espressione di una profonda crisi educativa".

Secondo il procuratore dei minori di Taranto, "Stano non aveva piu' fiducia nelle istituzioni negli ultimi tempi, tant'e' che si era rinchiuso in casa e non usciva piu' nemmeno per la spesa. Il fermo e' stato adottato per evitare il pericolo di allontanamento dei minori in una fase in cui le indagini sono in corso. Prima della convalida, i minori sono ora presso il centro di prima accoglienza. Dalle loro famiglie non abbiamo ricevuto alcuna collaborazione". Montanaro ha infine detto che "su quella strada", quella dove il pensionato e' stato aggredito, "ci sono anche telecamere e le immagini saranno visionate ai fini dello sviluppo delle indagini".