Cronache

Pet food, gli italiani ricercano il "made in Italy" anche per gli amici pelosi

di Redazione

L'attenzione che si rivolge alla propria alimentazione è la stessa che si dedica ai propri animali domestici. Il report

Circa un prodotto su due destinato all’alimentazione di cani o gatti rientra nell’area del rich-in, ossia evidenzia in etichetta la presenza in forma assoluta o accresciuta di un componente benefico, come vitamine, proteine od Omega 3. Il secondo paniere per numero di prodotti a scaffale è quello del free from, che include 1.708 referenze accomunate dalla presenza in etichetta di avvisi che ne sottolineano l’assenza o la presenza ridotta di una componente, come coloranti, zuccheri od OGM. Trend particolarmente dinamici e positivi anche per i 517 prodotti che riportano sulle confezioni almeno un annuncio relativo alla loro italianità, come “made in Italy”, o la bandiera italiana.

Mentre i prodotti del mondo rich-in spiccano per presenza a scaffale (oltre 1.800 referenze) e crescono di +6,7% in un anno, i 517 prodotti che richiamano l’italianità in etichetta vedono le vendite crescere di ben +21,5%. Ottime anche le performance degli alimenti free from, con un giro d’affari in crescita di +15,1%. Da queste premesse, dunque, il businnes del pet food sembra destinato a crescere.