Cronache
Pieno il treno da Milano a Lecce. E' la seconda ondata da Nord a Sud
Allarme coronavirus in Puglia e nel Mezzogiorno
Di nuovo ondate di pugliesi che tornano dal Nord. E con loro arrivano migliaia di possibilità di contagio in più. Pieni i treni Milano-Siracusa-Palermo e soprattutto il Milano-Lecce.
Probabilmente - scrive www.brindisicronaca.it - hanno esibito ai soldati delle stazioni ferroviarie le legittime autocertificazioni sulla motivazione del ritorno (perché ci si può spostare per recarsi nel comune di residenza, ma il buon senso lo dovrebbe vietare, ndr). Fatto sta che stanno portando tanti altri focolai di contagio che avremmo potuto evitare. In pochi giorni migliaia e migliaia di persone hanno fatto rientro in Puglia (circa 10.000) aggravando la nostra già drammatica situazione e rischiando di far collassare il sistema sanitario locale, già precario. Basti pensare che il reparto di terapia intensiva dell’ospedale Perrino di Brindisi è in pieno stato di emergenza, avendo esaurito quasi tutti i posti letto.
Un remake già visto una settimana addietro. Ma questo è ancora più preoccupante, perché, oltre a non rispettare il decreto del premier Conte (violandolo si commette reato con una sanzione panale), che ha dichiarato tutto il Paese “zona rossa”, non si fa ricorso neppure al buon senso ed al rispetto verso i propri parenti, nonché verso la collettività intera. La stazione centrale di Milano, ieri sera, è così stata presa d’assalto. Pienissimo il treno Milano-Lecce delle 20:50 e quelli notturni per la Sicilia. Il colleghi di La Repubblica riportano una frase disarmante di alcuni studenti palermitani della Bocconi, dimostrando che studiare in prestigiose università non è sinonimo di intelligenza: “Non ci sono più voli – dice un ragazzo – l’unica soluzione per lasciare Milano è questa”, in barba al decreto, al senso civico ed al rispetto.
Inoltre, come riporta ancora La Repubblica, pare che sui questi treni non ci siano garanzie igienico-sanitarie, viaggiando in vagoni letto da tre posti e cuccetta da quattro.
Ad ogni modo, evidentemente, qualcosa non ha funzionato neppure ai piani alti della politica nazionale, permettendo una possibile e sciagurata diffusione del virus in situazioni come quella creatasi ieri nella stazione di Milano. Forse misure ancora più stringenti e divieti totali di spostarsi sarebbero state più opportune.
Al Sud, la preoccupazione cresce, soprattutto alla luce degli allarmanti numeri dei positivi che aumentano di giorno in giorno, col picco di ieri, che riporta 50 casi.
Come se non bastasse, il Governo stima 92.000 contagi entro il 18 marzo ed oltre 360.000 in quarantena. Questa la previsione ufficiale sulla diffusione del virus fatta dal Governo che si legge nella relazione tecnica del terzo decreto sull’emergenza attesa in Consiglio dei Ministri.
Di Tommaso Lamarina per www.brindisicronaca.it