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Cronache
Vannacci e politically correct, “fascismo autobiografia di questa nazione"
Generale Vannacci e Pietro Gobetti

Il politically correct ucciderà la libertà d'espressione

In principio furono i busti di Mussolini sull’etagere del Presidente La Russa a essere additati come insopportabili esempi di “politicamente scorretto” e poi il Duce? figuriamoci. Ma nessuno avrebbe potuto immaginare che dopo le rocambolesche esternazioni del Generale Vannacci, si scatenasse l’inevitabile corsa a chi può essere il più scorretto di tutti. I temi sono molto importanti ma quello che si evince è che vivevamo, fino a ieri, in un limbo di auto-censura, dove anche l’opinione su una tendenza sessuale poteva diventare argomento di sanzione penale e civile (De Zan ce ne liberi).

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Insomma se non posso insultare chi voglio che libertà è? E poi perché devo usare un linguaggio paludato e circonvoluto invece di andare al sodo? Mi pare che il rumoroso dibattito che si è sviluppato immediatamente stabilisce il principio che niente e nessuno debbano porsi al di sopra dello sberleffo, della satira, e addirittura della stigmatizzazione. Mi spiego meglio, il concetto di Famiglia è quanto più articolato e vacuo che esista, coppie, single, due uomini, due donne, o multipli vari, ma dopo la beatificazione della Murgia, e Murgine e Murgini, tutto sembrava spostato verso quello che poteva essere diverso da quanto la tradizione aveva giustamente desiderio di tramandare.

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