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Cronache
Vannacci e politically correct, “fascismo autobiografia di questa nazione"
Generale Vannacci e Pietro Gobetti

E poi se ci piace perché fare i moderni a tutti i costi? Credo che il significato del dibattito attuale debba essere spostato in questa direzione, dall’insostenibile pesantezza dell’utero a pagamento, al matrimonio, alla coppia, ai Padri e alle Madri, che semplicemente hanno avuto un ruolo biologico e fisico in qualsiasi procreazione umana. Tutto qui, con buona pace degli insopportabili chic trans-qualcosa che sentenziano dalle loro belle ville e dalle loro comodità consolidate e gli altri? E il mondo spicciolo, quotidiano deve farsi ammorbare dalle spericolate teorie gender, nell’indifferenza obbligatoria tra maschio e femmina, e del “siamo tutti uguali” e la diversità diventa norma e dunque retorica.

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Non si possono fare commenti di alcun tipo e si scivola verso la deriva che considera Amici Miei, una trilogia cinematografia sessista e omofoba, da mettere all’indice. Una pena senza limite, poi passeranno a Bond (iper-sessista), alla Sirenetta transessuale e alle bionde nude di Kubrik (donne-oggetto), e al bacio senza consenso del Principe Azzurro alla Biancaneve di colore: scusate ma da questo mondo voglio scendere! Avevamo bisogno di una ventata di neo contro-radicalismo per contrastare la dittatura del pensiero banale unico, che impone “l’auto-censura nell’assenza di giudizio”.

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Tags:
politically correct
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