Cronache
Potenza: appalti, favori e spese folli. Dossier sull'ammiraglio De Giorgi
Inchiesta Potenza, spunta un dossier contro De Giorgi. "Tutte le spese folli della Marina"
Sembra aggravarsi la posizione dell'ammiraglio Giuseppe De Giorgi, Capo di Stato Maggiore della Marina, già indagato a Potenza nell'ambito dell'inchiesta che ha portato alle dimissioni l'ex ministro dello Sviluppo Federica Guidi. Stando alle indiscrezioni ci sarebbe infatti un dossier anonimo ricco di dettagli, documenti ufficiali e intercettazioni proprio sull'ammiraglio, che metterebbe a nudo il suo amore per il lusso e le sue spese folli.
In particolare due episodi sarebbero molto ben documentati. Il primo riguarda una visita di De Giorgi, nel giugno del 2013, ad una fregata presente nei cantieri di Fincantieri a Muggiano, in provincia di La Spezia. Proprio mentre si stava completando l'allesimento della nave, l'ammiraglio - si legge nel dossier pubblicato da Repubblica - "Non gradendo la ripartizione delle aree destinate al quadrato ufficiali ed equipaggio e dei camerini destinati al comandante e all'eventuale Ammiraglio presente a bordo", ordinò di "attuare senza alcun indugio" alcune modifiche insistendo perché si procedesse "anche in assenza dei preventivi e dei necessari atti amministrativi".
A gestire gli ordini si trovò il direttore degli Armamenti Navali, l'ammiraglio Ernesto Nencioni, che cercò di allestire in tutta fretta una pratica amministrativa per giustificare la volontà di De Giorgi. Proprio per quella pratica, il 25 luglio 2013, Fincantieri avrebbe presentato un "punto di situazione" dove si "chiedeva il pagamento" di 12 milioni 986 mila euro per la modifica dei quadrati, e di 30 milioni di euro per i camerini.
Nencioni allora avrebbe provato ad avanzare qualche dubbio ma De Giorgi confermò la "necessità di eseguire le modifiche strutturali da lui disposte". Le difficoltà opposte da Nencioni - che chiedeva un documento scritto e firmato da De Giorgi - furono infine superate da una lettera dello stato maggiore della Marina che diceva di procedere. "Al termine della vicenda - conclude l'anonimo - Nencioni rassegnò le dimissioni".
La seconda vicenda riguarda - sempre secondo quanto scrive Repubblica - il più misterioso dei contratti varati con la Legge Navale: lo stanziamento straordinario di oltre cinque miliardi di euro per il rinnovo della flotta. Una questione determinante anche per l'indagine di Potenza. Secondo l'accusa dei pm lucani, De Giorgi avrebbe chiesto l'intervento di Gianluca Gemelli per far sbloccare dal ministro Federica Guidi questi stanziamenti. E in cambio - sempre secondo le contestazioni - avrebbe fatto nominare al vertice del porto di Augusta una figura gradita al compagno della ministra.
Tra le navi finanziate una ha caratteristiche da 007: un mezzo lungo 32 metri che a pieno carico arrivi a 70 nodi, ossia 110 chilometri all'ora. Il contratto risulta essere stato affidato da De Giorgi alla società Aeronautical service senza nessuna gara. Con una spesa di 30 milioni di euro. Tutti gli atti sull'acquisto del superscafo risultano secretati e non sono mai state diffuse informazioni sul disegno del mezzo.
Nelle autorizzazioni della spesa militare ha a lungo giocato un ruolo chiave Valter Pastena, ex capo ufficio bilancio della Difesa e intimo di Gemelli, che oggi risulta indagato a Potenza: è stato intercettato mentre discute con De Giorgi di nomine e appalti, operandosi per mobilitare una rete di parlamentari Pd contrari alla riforma della Difesa voluta da Roberta Pinotti.