Cronache

Qatar-gate, Panzeri confessa: "120mila euro a Tarabella”. E resta in carcere

Secondo il quotidiano belga l'Echo, l'ex eurodeputato lo avrebbe dichiarato in una delle primissime udienze lo scorso dicembre

Qatar-gate, Antonio Panzeri confessa: “Ho dato 120mila euro a Tarabella”

Svolta clamorosa nell’ambito dell'inchiesta Qatargate: come riporta il quotidiano belga l'Echo, l'ex eurodeputato di S&d, Antonio Panzeri, agli arresti, "avrebbe confessato a verbale, già lo scorso 10 dicembre, di aver dato più di 120 mila euro in contanti, in più tranche, all'europarlamentare socialista Marc Tarabella". Il dato emerge, da quanto riporta il quotidiano, dai documenti presentati al Parlamento europeo per la richiesta di revoca dell'immunità a Tarabella. La svolta quindi viene resa nota solamente oggi e certamente non sarà d'aiuto ai candidati del centrosinistra impegnati nelle regionali in Lombardia e Lazio.

Qatar-gate, l’ex eurodeputato Panzeri resta in carcere. Prossima udienza a febbraio

E nel frattempo Panzeri resta in carcere, dopo aver ritirato "per motivi personali" il ricorso contro la convalida della custodia cautelare, e per il quale era atteso oggi al Tribunale di Bruxelles. L'ex europarlamentare "comparirà nuovamente davanti ai giudici intorno al 15 febbraio" ovvero "a due mesi dalla prima convalida dell'arresto" legato all'inchiesta sul Qatargate, ha dichiarato Eric Van Duyse, direttore della comunicazione della Procura federale belga.

Qatar-gate, accordo tra Panzeri e la Procura: sconto di pena in cambio di informazioni 

Ma non è finita qui. La Procura federale belga, in un comunicato, ha infatti annunciato che Panzeri sta collaborando e ha firmato un documento ai sensi della cosiddetta "legge sui pentiti": "Si tratta di un impegno a rendere dichiarazioni sostanziali, rivelatrici, sincere e complete circa la partecipazione di terzi e, ove applicabile, la propria partecipazione, in relazione ai reati contemplati dal predetto fascicolo".

L’ex eurodeputato "si impegna ad informare gli inquirenti e la giustizia in particolare su: il modus operandi, gli accordi finanziari con terzi, le strutture finanziarie poste in essere, i beneficiari delle strutture poste in essere e i vantaggi offerti, il coinvolgimento di persone conosciute o non ancora conosciute nel caso, compresa l'identità delle persone che ammette di aver corrotto". In cambio? "La sanzione incorsa da Panzeri sarà effettiva ma limitata. Comprenderà la reclusione a 1 anno, la multa e la confisca di tutti i benefici patrimoniali acquisiti, attualmente valutati in un milione di euro”.