Cronache

Ragazza uccisa dal vicino. Costretta a bere candeggina, gli organi dilaniati

L'autopsia effettuata sul corpo della 27enne veronese conferma il peggio. "E' stata ammazzata con crudeltà"

Ragazza uccisa dal vicino. "Ha ingerito candeggina, organi dilaniati"

La morte di Chiara, la 27enne del Veronese uccisa dal suo vicino di casa, è avvenuta con crudeltà. Il killer, un condannato per rapine e altri reati, che viveva al piano sotto il suo ed era tornato libero con l'obbligo di dimora, non l'avrebbe semplicemente spinta, ma avrebbe fatto molto di più per toglierle la vita. Si è servito - si legge sul Corriere della Sera - della candeggina per tapparle la bocca e impedirle di chiedere aiuto. È emerso infatti dall'autopsia che la vittima ha lottato con tutte le sue forze, cercando a lungo di resistere all’aggressione a sfondo sessuale da parte del pluripregiudicato.

La giovane commessa - prosegue il Corriere - si è infine dovuta arrendere alla furia del suo aggressore. Numerosi sono i traumi agli organi interni rilevati sul corpo di Chiara, con segni di percosse alla nuca, all’addome, al torace. Tra i due c’è stata una colluttazione prolungata, ma risulterà decisivo stabilire il ruolo della candeggina: soltanto analisi più approfondite potranno dimostrare se il 38enne, oltre a chiudere la bocca a Chiara con quello straccio imbevuto di liquido corrosivo trovato vicino al suo corpo dai soccorritori, gliel’abbia anche fatta ingerire in maggiore quantità con danni potenzialmente devastanti.