Raid Macerata, Traini: "Volevo uccidere l'omicida di Pamela in tribunale"
Raid Macerata, 11 i migranti presi di mira da Luca Traini: "Volevo uccidere l'omicida di Pamela in Tribunale"
Luca Traini voleva uccidere in tribunale il nigeriano presunto assassino di Pamela e prima di arrendersi e' andato a pregare nel punto in cui erano stati trovati i trolley con il cadavere fatto a pezzi della 18 enne romana, lasciando un 'cero votivo' a Mussolini e alcuni proiettili.
Lo ha rivelato il procuratore di Macerata, Giovanni Giorgi, confermando che l'accusa nei suoi confronti e' di tentata strage con l'aggravante dell'odio razziale. Il cero e i proiettili sono stati ritrovati Il procuratore ha spiegato che dalle dichiarazioni spontanee e' emerso che Traini voleva uccidere in tribunale Innocent Oseghale, ma all'ultimo ha optato per sparare contro ogni persona di colore che incontrava lungo la strada.
Dalle indagini e' emerso che sono in totale 11 i migranti finiti nel mirino di Traini: oltre ai sei feriti, ce ne sono tre contro cui il 28enne di Tolentino ha sparato senza riuscire a colpirli e altri due che, dopo aver chiesto l'intervento dei sanitari, non si sono fatti trovare probabilmente perche' non avevano i documenti in regola. L'avvocato di Traini, Giancarlo Giulianelli, ha confermato che il giovane ha "sbroccato" quando ha appreso dell'omicidio di Pamela e ha aggiunto che ha "una personalita' disturbata, anche se non risulta fosse "in cura da uno psichiatra".