Cronache

Ricerca su cannabis, premiata italiana.Ma non potrà più occuparsene per legge

Un provvedimento dello Stato italiano impedirà presto lo studio degli effetti dei farmaci d'abuso

Ricerca sulla cannabis, premiata italiana. Ma non potrà più occuparsene per legge


La lotta alla cannabis parla italiano. Miriam Melis è la prima ricercatrice europea che riceve il prestigioso premio "Gill Center Transformative Research Award". In tutto il mondo sono appena cinque gli scienziati a cui il premio è stato assegnato quest'anno. La docente insegna Farmacologia al Dipartimento di Scienze Biomediche dell'Università di Cagliari.

Miriam Melis è stata individuata per il contributo dato alla ricerca svolta nel campo degli effetti della cannabis sul cervello e per la loro applicabilità in ambito clinico. "Sono davvero molto contenta - il commento della ricercatrice - Purtroppo però questo tipo di ricerca in Italia ha i giorni contati. Un provvedimento dello Stato Italiano, in contrasto con le direttive europee e con quelle applicate ai ricercatori di tutto il mondo, impedirà presto lo studio degli effetti dei farmaci d'abuso - le cosiddette 'droghe' - sugli animali sperimentali. Questa scelta, dettata da motivazioni ideologiche e anti-scientifiche, obbligherà i nostri ricercatori a espatriare per svolgere il loro lavoro, con ulteriore perdita di cervelli e di finanziamenti per il nostro Paese".

Laureata a Palermo nel 1993, dopo un'esperienza al Mario Negri Sud, Miriam Melis arriva a Cagliari nel 1994 per lavorare sugli effetti della cannabis. Trascorre due anni a San Francisco da cui torna con una nuova metodica. In seguito si è interessata alle interazioni tra cannabinoidi endogeni e dopamina con una serie di scoperte di ricerca di base che sono state riconosciute a livello nazionale.

L'assegnazione del premio avviene ogni anno a cura del "Linda and Jack Gill Center of Biomolecular Science", e obiettivo è finanziare non solo studi volti alla comprensione di processi biologici complessi, ma anche la formazione di giovani scienziati attraverso l'uso di tecnologie biomolecolari all'avanguardia, un approccio interdisciplinare e collaborativo soprattutto nel campo delle Neuroscienze.