Cronache

Ristorante di Arezzo nella bufera, 58,50 € per tagliare una torta. "Mi sento presa in giro". Scontrino choc

di redazione cronache

Lo sfogo sui social della festeggiata: "Ho pagato più il servizio del dolce stesso". La replica: ci sono le spese del cameriere e della lavastoviglie

Arezzo, 58,50 € per tagliare una torta: lo sfogo della festeggiata: "Mi è costato più del dolce stesso"

Jessica, una ragazza di Arezzo di 30 anni ha scelto di festeggiare il suo compleanno in un ristorante della sua città con gli amici. Ma quando è arrivato lo scontrino non poteva credere ai suoi occhi e ha deciso di raccontare tutto in un post sui social. Il conto finale, 659 euro, era più che accettabile (50 euro a testa per una cena di compleanno) perché il cibo era abbondante e genuino e il locale, un agriturismo nelle campagne di Arezzo, di buon livello. Ma la sorpresa più grande - riporta Il Corriere della Sera - è arrivata quando Jessica ha letto il costo del taglio del dolce: 58,50 euro. Che non era il prezzo della torta, badate bene, bensì il salasso da pagare per la divisione del dolciume in una decina di parti più o meno uguali. "Mi sono sentita presa in giro, perché - si sfoga Jessica a Il Corriere - mi sembra davvero una cosa fuori dal mondo che per tagliare una torta di panna e cioccolata si debba pagare più del suo costo in pasticceria".

Leggi anche: Abano Terme, Nicoleta Rotaru non si è suicidata, è stata uccisa dal marito: una registrazione lo incastra

Quando è tornata a casa, ha spiattellato tutto sui social, con tanto di fotografia dello scontrino. In poche ore la storia è diventata virale ed è stata poi ripresa dai quotidiani e tv. Come è finita? Purtroppo, con una raffica di offese e minacce anche nei confronti di Jessica. "Ho un bambino piccolo e sto ricevendo brutti messaggi, non dico il nome del ristorante e se lo sapete vi prego di non pubblicarlo", ha spiegato. Il titolare del ristorante, che ha chiesto l’anonimato, si è difeso spiegando che a carico del locale ci sono le spese del cameriere e della lavastoviglie, ammettendo che la regola del taglio del dolce a pagamento poteva essere applicata in maniera meno rigida.