Cronache
Ristoratori bloccano la A1 per protesta. Trentino al lavoro per riaprire il 26
Tra i protestanti c’è anche e Ermes Ferrari, il ristoratore modenese che a Roma il 6 aprile scorso era vestito da sciamano come Jake Angeli
Chiuso un tratto della A1 Milano-Napoli tra Firenze sud e Valdarno in direzione di Roma e tra Valdarno e Incisa in direzione di Firenze. Tornano a manifestare i ristoratori che protestano contro la decisione di consentire l'apertura a pranzo solo a quei locali con possibilità di servizio all'aperto, si sono radunati al km 323 in prossimità dell’Area di Servizio “Arno ovest”, il tratto autostradale è stato chiuso alla circolazione.
Intanto, via libera all’apertura di circa 3 mila bar, ristoranti, pizzerie ed agriturismo in Trentino. secondo Coldiretti la decisione del presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, di consentire a partire da oggi l’offerta dei servizi di ristorazione, negli spazi all’aperto, fino alle ore 18.00 in tutta la provincia ha effetti positivi lungo tutta la filiera di agricoltori, allevatori, casari e viticoltori.
La prospettiva di riapertura il prossimo 26 aprile è attesa lungo tutta la Penisola dove per le chiusure dei 360 mila servizi di ristorazione si contano circa 1,1 milioni di tonnellate i cibi e vini invenduti dall’inizio della pandemia Coldiretti stima che 330 mila tonnellate di carne bovina, 270m ila tonnellate di pesce e frutti di mare e circa 220 milioni di bottiglie di vino non siano mai arrivati nell’ultimo anno sulle tavole dei locali costretti ad un logorante stop and go senza la possibilità di programmare gli acquisti anche per prodotti fortemente deperibili.
Complessivamente nell’attività di ristorazione – rileva la Coldiretti – sono coinvolti circa 360 mila tra bar, mense, ristoranti e agriturismi nella Penisola ma le difficoltà si trasferiscono a cascata sulle 70 mila industrie alimentari e 740 mila aziende agricole lungo la filiera impegnate a garantire le forniture per un totale di 3,6 milioni di posti di lavoro. Si tratta di difendere la prima ricchezza del Paese con la filiera agroalimentare nazionale che – conclude Coldiretti – vale 538 miliardi pari al 25% del Pil nazionale ma è anche una realtà da primato per qualità, sicurezza e varietà a livello internazionale.