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Schwa, la Crusca zittisce le paladine: "Una moda culturale del nostro tempo"
Michela Murgia, Elly Schlein e Laura Boldrini

La Crusca si riferisce in particolare al fatto secondo cui "l’uso di segni grafici che non abbiano una corrispondenza nel parlato" non può appartenere al linguaggio giudiziario, così come "l’asterisco al posto delle desinenze dotate di valore morfologico". Con riferimento alla schwa, gli esperti della Crusca specificano che: "La lingua è prima di tutto parlata, anzi il parlato gode di una priorità agli occhi di molti linguisti, e a esso la scrittura deve corrispondere il più possibile".

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accademia della cruscaasteriscolinguaggio inclusivoschwa
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