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Cronache
Caos scuola, Azzolina: "Se fossi ministro io, contro di me attacchi feroci"
Lucia Azzolina (M5s)

Scuola, Azzolina torna sui banchi a rotelle e pone l'accento sulla reazione al dietrofront del governo sul protocollo: "Se fossi ancora ministro la rassegna stampa di domani sarebbe stata diversa"

La deputata del M5s Lucia Azzolina è intervenuta ai microfoni di L’Italia s’è desta, la trasmissione condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus. L'ex ministra dell'istruzione ha parlato innanzitutto del dietrofront del governo sui protocolli della scuola, ponendo l'accento sulla reazione morbida della stampa. “Se fossi ancora ministro suppongo che la rassegna stampa di stamani sarebbe stata ben diversa, con degli attacchi molto feroci - ha affermato Azzolina-. Entrando nel merito, rispetto al protocollo stipulato alcune settimane fa, avevo detto subito che era già vecchio perché stavamo andando verso la stagione invernale. Alcune regole di prudenza che noi avevamo previsto, come il metro di distanza obbligatorio, l’uso delle mascherine e il personale scolastico in più, sono state eliminate. Tutte queste cose, unite al pasticcio di ieri sul protocollo fanno sì che a scuola ci siano problemi e i dirigenti scolastici siano disorientati così come le famiglie”.

"Da Bianchi comunicazione non prudenziale"

L'ex ministra è stata poi interpellata sul suo successore, il ministro dell'istruzione Bianchi. “Non sarebbe corretto se giudicassi" ha risposto Azzolina, "il ministro va valutato per ciò che fa e non fa per la scuola e lo devono valutare gli studenti e il personale scolastico. Quello che è stato detto a settembre, che non ci sarebbe stata più la dad non è una frase prudenziale perché con la pandemia ancora in corso non si può dire. Una comunicazione più prudente avrebbe aiutato. Noi l’anno scorso avevamo posto in essere un monitoraggio, per fare in modo che i dirigenti scolastici ci dicessero quanti contagi c’erano in ogni scuola, perché dalle Asl non ci arrivavano comunicazione. Noi raccoglievamo i dati e davamo libero accesso a questi dati, ora il governo sta negando questi dati ai giornalisti. Quali sono i dati reali in questo momento non si sa. Se a settembre si dice che abbiamo tutti gli insegnanti in classe per la prima volta nella storia della Repubblica, anche questa è una comunicazione poco prudenziale, perché non è realmente così”.

"Banchi a rotelle, brutale propaganda politica, soprattutto dai due Matteo"

Azzolina torna poi a parlare dei famigerati banchi a rotelle. “E’ stata fatta una brutale propaganda politica, soprattutto da parte dei due Matteo. Non avendo mai messo un piede nelle scuole, Renzi e Salvini non sanno neanche che quei banchi esistono nelle scuole italiane nel 2012, perché alcuni docenti li hanno voluti per sviluppare delle alternative alla lezione frontale che tutti criticano. Quando abbiamo deciso di rinnovare gli arredi scolastici abbiamo chiesto ai dirigenti scolastici quali banchi volessero e i dirigenti scolastici, in base al tipo di didattica che volevano fare nelle scuole superiori, hanno scelto 2 milioni di banchi tradizionali e 400mila con le rotelle. Quale ministro dell’istruzione da Roma avrebbe mai potuto sapere quanti e quali banchi fossero necessari, era ovvio che dovevamo chiedere ai dirigenti scolastici e io difenderò sempre le loro scelte perché ne sanno sicuramente più di Renzi e Salvini sulla scuola”.

"Se mi sono sentita sola? Il problema non è se si mi sia sentita sola io - conclude Azzolina -, il problema è che si è sentita sola la scuola. L’enorme strumentalizzazione politica ha fatto male agli studenti, alle famiglie. Ci sono stati dei presidenti di Regione che nel momento in cui si doveva decidere chi lasciare a casa, hanno detto: dobbiamo decidere se lasciare a casa gli studenti o chi va a lavorare, perché la scuola non è percepita come attività produttiva, cosa che invece è. Se non si comprende questo in un Paese democratico e civile è ovvio che ci saranno dei problemi”.

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