Cronache

Sileri nella bufera Le Iene: la verità sul doppio lavoro in clinica privata

Dal 2019 un'interrogazione del consigliere Fdi, Aurigemma, è in attesa di una riposta: poteva lavorare per il Policlinico Tor Vergata e visitare in una clinica?

Caso Sileri, dalla Regione Lazio oggi dovrebbe arrivare la verità: “Poteva o no l'attuale viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri, lavorare come dipendente del Policlinico Tor Vergata e, allo stesso, tempo prestare attività medica in una clinica privata convenzionata con la Regione Lazio?

A sciogliere definitivamente il nodo, sarà l'assessore alla Sanità del Lazio, Alessio D'amato che in giornata al Consiglio regionale del Lazio renderà noti gli esiti di un'indagine interna - la seconda – nata da un'interrogazione del consigliere regionale di Fdi, Antonello Aurigemma che, a sua volta, aveva recepito le eccezioni sollevate dallo stesso assessore. L'intera vicenda è diventata poi un filone d'inchiesta de Le Iene che hanno più volte tentato di capire se le visite private con costi oscillanti tra i 150 e i 200 effettuate presso una nota clinica romana Villa Claudia, rappresentassero una violazione di legge.

Consigliere Aurigemma, oggi si dovrebbe sapere la verità sul caso Sileri. Che cosa si aspetta dalla relazione dell'assessore D'Amato?

“Soltanto la verità. Mi aspetto che i quesiti posti già dalle prime interrogazione del 2019 possano essere accertati dalle indagini della Asl per sapere se il lavoro svolto dal professor Sileri presso una struttura accreditata era autorizzata o meno. Cosa che non è prevista dalla normativa nazionale”.

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L'intervista al consigliere Antonello Aurigemma

Cosa rischia il viceministro Pierpaolo Sileri?

Non lo so e non è mio intendimento saperlo. L'interrogazione è stata fatta a garanzia dei tanti medici del nostro Servizio Sanitario che non hanno possibilità di poter avere accesso, perché più di qualche medico esercita sia nel Servizio Sanitario che nelle strutture convenzionate. Quello che mi aspetto è un ruolo di controllo da parte della Regione Lazio per verificare che queste cose non possano e non debbano accadere” Sileri si è difeso addirittura querelandola.

Che fine ha fatto la denuncia?

“La querela è quanto meno singolare. Il professore non ha querelato il sottoscritto ma un consigliere regionale nell'esercizio delle sue funzioni. Sono stato querelato per aver portato avanti un'interrogazione al Consiglio regionale.C 'è una proposta di archiviazione da parte del piemme che l'ha motivata perché il consigliere regionale nell'esercizio dell'attività. La querela mette in dubbio l'autonomia del Consiglio e dei consiglieri, soprattutto perché a presentare la querela non è una persona qualunque ma un senatore della Repubblica e il numero 2 della Sanità , in quanto viceministro della Salute. Ed è quanto meno singolare non conoscere le più elementari basi del sistema democratico del nostro Paese. Soprattutto se si aggiunge che è stato eletto nel Movimento 5 Stelle, movimento che si è eretto a paladino della trasparenza. Coloro che dovevano aprire il Palazzo come una scatoletta di tonno, oggi cercano di intimorire chi chiede delle semplici spiegazioni o pone quesiti”.

Secondo lei il caso Sileri è solo una questione politica o un problema di diritto?

“Il problema è politico. Qui viene messo in discussione non l'interrogazione di Aurigemma ma un intero sistema democratico. Il problema è prettamente politico e non civilistico. Anche il piemme ha proposto l'archiviazione per gli articoli previsti dal nostro Statuto Regionale. Il tema è se da oggi in poi un consigliere regionale deve venire in aula con l'avvocato per tutelarsi da un Sileri qualsiasi che vuole intimorire il lavoro e la sua autonomia e indipendenza”.