Cronache

Stefano Boeri massacrato su Facebook: “Il Bosco verticale è mostruoso”

I social non approvano le opere "verdi" dell'architetto Stefano Boeri

Bosco verticale, critiche social per Stefano Boeri

I social bocciano il Bosco verticale, l’opera milanese dell’architetto Stefano Boeri. In un post pubblicato sulla pagina Facebook dello studio omonimo, Boeri rilancia un’intervista del 2022 rilasciata ad Avvenire. “Il Bosco Verticale è anche un manifesto politico, ed è forse il suo valore più grande. Il messaggio è che oggi non ci può essere più un’architettura a prescindere dalla presenza del mondo vegetale. È un messaggio più generale rispetto alla città, che ha bisogno ovunque degli alberi. Dobbiamo cominciare a porci il problema di metropoli in cui la foresta è una presenza costante, diffusa ovunque”. Non è della stessa opinione l’utente Xante Battaglia, che definisce il“Bosco verticale “mostruoso”.

Commenti duri anche sotto un post sulla Torre dei Cedri di Losanna, edificio di 117 metri, a pianta rettangolare, allestito con cedri e coperto da arbusti e altre piante di vario taglio e specie, per una superficie di piantumazione complessiva pari circa 3.000 metri quadrati. Caratterizzato da un’elevata resistenza alle variazioni climatiche, il cedro è presente nell'edificio in diverse varietà, per riprendere e garantire la continuità di habitat con quelle che già popolano il territorio circostante.

Maria Adelaide Bernasconi scrive: “Sinceramente non mi piace... io amo gli alberi e amo gli uomini ma questo connubio non mi va... gli alberi soffrono non è il loro posto... portano umidità e insetti... esteticamente mi sembra un enorme loculo messo in verticale... povera umanità”.

L’Agenzia Immobiliare “I have a Dream” commenta: “Il Progetto è meraviglioso, ma il dispendio di energia e acqua è eccezionale, contrario quindi ai propositi di sostenibilità . Per essere credibile, le propongo di inserire pannelli fotovoltaici , solari e cisterna per raccolta acqua piovana. Buon lavoro”.

Bruno Burroni Architetto afferma: “Questo slancio verso il camuffare l'edificio con il verde é improprio e certamente non ne attenua l'impronta dal punto di vista ecologico. La soluzione per migliorare le nostre città appesantite dal cemento, non sarà costruire edifici rivestiti di verde, ma trovare un nuovo equilibrio tra l'edificato e gli spazi liberi, con metodologie passive e tecnologiche. Il nostro intervento, naturalmente teso alla mitigazione delle sfide climatiche deve vedersi imperniato sulla riscrittura dei tessuti urbani, mediante una lunga opera di sovrapposizione e di restituzione delle superfici morte alla natura, il migliore architetto di questo pianeta”.