Cronache

"Stop autopsie, risposta fumosa. Il ministero? Vuole giustificarsi"

di Paola Alagia

Parla con Affaritaliani.it l'ex ministra Alessandra Locatelli (Lega)

 

La risposta ad Affaritaliani.it del ministero della Salute sulle prescrizioni riguardo gli esami autoptici e i riscontri diagnostici in tempi di Covid-19, contenute nella circolare della Direzione generale della Prevenzione sanitaria del Dicastero che dà indicazioni sul settore funebre, cimiteriale e di cremazione e che è stata pubblicata in esclusiva dal nostro giornale, non convince la deputata della Lega e membro della commissione Affari sociali Alessandra Locatelli. L’ex ministra per la Famiglia e le disabilità parlando con Affaritaliani.it, infatti, la bolla come “una non risposta”.

Che cosa non l’ha convinta?
E’ una risposta fumosa. Sembra quasi un modo per giustificarsi. Ma il problema è a monte, nella circolare stessa.

Si spieghi.
Il documento è la cifra del non decidere. E’ una mezza disposizione. Non si possono dare indicazioni senza fornire delle spiegazioni chiare. La priorità, che sicuramente ha ispirato anche questa circolare, è la tutela del personale dai rischi del contagio. E su questo nulla da dire. A maggior ragione a fronte di una carenza di medici. Dall’altra parte, però, il documento pecca di coraggio.

Che cosa vuole dire?
Senza fornire spiegazioni e criteri precisi è chiaro che si scarica la responsabilità di decidere, nel caso specifico se effettuare o meno delle autopsie, su personale già sottoposto a rischi e stress enormi. Ecco perché, poi, non ci si può meravigliare se l’indicazione sia stata tradotta in molti casi in un input a non eseguire esami diagnostici e autoptici. Ma il problema è alla radice.

E quale sarebbe?
Sin dall’inizio della pandemia è mancato un confronto ampio con esperti da cui far discendere strategie precise in ambito scientifico per indirizzare e sviluppare cure e terapie. Quindi, i grandi assenti sono stati confronto e criteri da seguire. Tra i rischi elevati di contagio da un lato, che richiedono protocolli molto rigidi, e le scoperte, frutto dell’intuizione di diversi medici, dall’altro, è mancato il punto di mediazione e sintesi. Che spettava al governo.

Lei parla di scarso confronto. Eppure il surplus di task force è stato criticato da più parti.
Ma proprio per questo sostengo che qualche esperto, componente dei team a supporto del governo, poteva prendersi la responsabilità di stilare un documento più completo sulla raccolta dei dati, sugli studi e, quindi, sulle autopsie. Sugli esami autoptici, in particolare, nessuno penserebbe ad autopsie a tappeto. Ma non va bene neppure limitarle senza dare un indirizzo preciso. Perché così si è passati all’estremo opposto. Anche su questo servono chiarimenti.

Come vi muoverete?
Abbiamo audizioni in corso che si possono implementare per chiedere spiegazioni. Come Lega abbiamo già acceso i riflettori sulle sperimentazioni con una interrogazione. Non smetteremo di chiedere. Ma serve anche la responsabilità e la volontà di confronto dal governo che è mancata fino a ora.