Cronache
Strage Bologna, moglie di Bellini incastra la primula nera. "Era in stazione"
Il terrorista aveva sempre negato la sua presenza. Ma la compagna lo ha riconosciuto in un video di un turista mostrato all'udienza
Strage Bologna, moglie di Bellini lo incastra. "Era lui in stazione"
Nuova svolta nel processo sulla strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980, costata la vita ad 85 persone e il ferimento di altre 200. In udienza - si legge su Repubblica - alla moglie del terrorista Paolo Bellini viene mostrato un filmato girato da un turista poco prima della tragedia. La donna, coperta da un telo, per non far vedere il suo volto non ha nessun dubbio e indica la presenza del marito tra le tante persone presenti in stazione. "È Paolo, è Paolo, perché ha una fossetta qua (accanto al mento, ndr), ha i capelli più indietro, ma è comunque lui, nella foto del telegiornale lo riconosco ancora meglio. È Paolo, ed è riconoscibile da parte mia nella parte inferiore del video".
Oltre a indicarlo, - prosegue Repubblica - la donna ha anche demolito l’alibi che subito dopo l’attentato aveva salvato Bellini dalle accuse che gli erano state rivolte nella prima indagine dopo il massacro. "All’epoca ho mentito, avevo solo 25 anni, e pensavo fosse innocente, che non fosse capace di fare una cosa del genere». Durante le indagini che finirono con proscioglimento del reggiano aveva testimoniato che alle 10 e 30 (orario in cui è esplosa la bomba) Paolo era con lei, erano partiti da Rimini alle 9 del mattino con il resto della famiglia per andare in vacanza sulle Alpi, al Passo del Tonale. Ora dice: «era falso, Paolo era in ritardo, l’ho aspettato per ore e siamo partiti non prima delle 12 e 30. Dunque, secondo l’accusa, in tempo per partecipare all’attentato e arrivare poi a Rimini.