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Cronache
Strage di Bologna, pg: "Gelli finanziò con 1 mln di dollari gli esecutori"

Flussi di denaro, 5 milioni di dollari complessivamente, partiti da conti svizzeri riconducibili a Licio Gelli per finanziare, organizzare la strage di Bologna e successivamente depistare le indagini sull'attentato piu' sanguinario della storia della Repubblica che fece 85 morti e 200 feriti. In particolare, un milione di dollari in contanti fu consegnato ad alcuni esecutori condannati in via definitiva per la strage, nei giorni precedenti al 2 agosto 1980: e' l'ipotesi al centro dell'inchiesta della Procura generale sui mandanti della strage alla stazione di Bologna. Nel maggio scorso era stato chiesto il rinvio a giudizio per l'ex primula nera di Avanguardia nazionale, Paolo Bellini, accusato di concorso nell'attentato.

Spulciando gli atti del processo sul crac del Banco Ambrosiano, i pg hanno ricostruito passaggi e flussi di denaro cercando di arrivare ai mandanti della strage. Cosi', da morti, sono stati accusati Licio Gelli e Umberto Ortolani ritenuti dai Pg di Bologna mandati-finanziatori; Federico Umberto D'Amato mandante-organizzatore e Mario Tedeschi organizzatore per aver coadiuvato D'Amato nella gestione mediatica della strage, preparatoria e successiva, nonche' nell'attivita' di depistaggio delle indagini. Al momento, da quanto si apprende, manca la 'ricevuta' dell'avvenuto passaggio di denaro tra presunti mandanti ed esecutori. Ma secondo la ricostruzione della Procura generale nei giorni prima della strage, Licio Gelli, un suo factotum e alcuni degli esecutori - gli ex Nar poi condannati in via definitiva - si trovavano nella stessa localita'. E in quell'occasione, questa l'ipotesi dei magistrati, ci fu il passaggio di denaro, un milione in contanti.

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