Cronache

Strage di Bologna, processo ai mandanti: "Finanziata da P2 e Servizi deviati"

Bellini a processo con Segatel e Catracchia, accusato di concorso nella strage con i Nar già condannati

Strage di Bologna, è iniziato il processo ai mandanti e i finanziatori della Strage di Bologna del 2 agosto 1980 davanti alla Corte di assise di Bologna. 

Imputato l’ex terrorista di Avanguardia Nazionale Paolo Bellini, accusato di essere in concorso il quinto esecutore dell’attentato (già condannati Fioravanti, Mambro e Ciavardini in via definitiva, Cavallini in primo grado, ndr), insieme all’ex carabiniere Piergiorgio Segatel, per depistaggio, e a Domenico Catracchia, amministratore di condominio di immobili locati in via Gradoli a Roma, per false informazioni al pm volte a depistare le indagini.

La Corte è presieduta dal presidente del tribunale Francesco Caruso, giudice a latere Massimiliano Cenni. Il processo si celebra a porte chiuse per via delle misure anti-covid, i familiari delle vittime della Strage assiteranno dalla Sala delle colonne attraverso un mega schermo. In aula ci sono il sindaco Merola e la vicepresidente della Regione Emilia-Romagna, Elly Schlein. Bellini a processo, prima di entrare nell'aula ha dichiarato: “Mi sento come Sacco e Vanzetti”.

Strage di Bologna, per il pg Palma fu finanziata dalla P2 e manovrata dai Servizi deviati.

“Noi intendiamo dimostrare che la Strage di Bologna fu un’azione terroristica finanziata dalla P2 e manovrata dai Servizi deviati. Inoltre che non fu compiuta solo dai Nar come hanno supposto le prime sentenze, ma anche da Terza Posizione. Non solo, c’è anche Avanguardia nazionale nello scenario della strage”. Così il sostituto procuratore generale di Bologna, Umberto Palma, introducendo le prove della pubblica accusa. “Dal nostro punto di vista - ha detto Palma - la strage di Bologna fu finanziata dai vertici della loggia massonica P2. I fondi con cui sarebbe stata finanziata la strage di Bologna provenivano dal Banco Ambrosiano di Roberto Calvi a cui furono sottratti”, ha concluso il procuratore generale.