Cronache

Strage Stresa, nuova svolta. La procuratrice rimanda in carcere i 3 indagati

Chiesto il ricorso al Riesame da parte di Olimpia Bossi, contro la scarcerazione decisa dal Gip. Via anche all'incidente probatorio sul Mottarone

Strage Stresa, nuova svolta. La procuratrice rimanda in carcere i 3 indagati

La tragedia del Mottarone, costata la vita a quattordici persone domenica 9 maggio, resta avvolta nel mistero. Si indaga ancora sulle possibili cause del crollo di una cabina della funivia, che da Stresa potava in quota, a 1500 metri. Per la procuratrice di Verbania, Olimpia Bossi, - si legge sulla Stampa - i tre uomini iscritti nel registro degli indagati devono tornare in carcere. Bossi ha chiesto il ricorso al Tribunale del Riesame, andando contro al parere del gip, che invece aveva optato per la scarcerazione del proprietario dell'impianto Luigi Nerini, del responsabile della sicurezza Enrico Perocchio e dal capo degli operai Gabriele Tadini, l'unico ad aver ammesso le sue colpe e per questo finito ai domiciliari.

Sul fronte delle indagini - prosegue la Stampa - è anche un giorno importante per dare il via all'istanza dell'incidente probatorio, che certificherà le cause del crollo, soprattutto per quanto riguarda la fune spezzata, tante le possibili cause. Intanto i carabinieri torneranno sul Mottarone, insieme ad una squadra di pompieri, per studiare la strategia migliore per la rimozione dei della cabina dal luogo dell'incidente. Il problema sarà sollevarla senza smontarla, per trasferirla in un deposito.