Cronache
Stupri Caivano, Parsi ad Affari: "Stop con le passerelle: lo Stato è assente"
La psicoterapeuta Maria Rita Parsi dialoga con Affari per indagare lo sfondo degli ultimi terribili episodi di violenza sessuale di gruppo
Stupri di gruppo, Maria Rita Parsi ad Affari: "Stato carente e responsabile"
Palermo, Caivano, Enna, Milano. Storie, anzi tragedie, di violenza, stupro, branco. Giovanissime e giovanissimi “protagonisti” di racconti cruenti, anche troppo per la realtà dei loro anni. Sullo sfondo, quasi in una dimensione parallela, politici e comunicatori che – con molti scivoloni – commentano, con distacco o al contrario con eccessivo pathos, l’orrore vissuto dalla 19enne palermitana, o ancora dalle cuginette del Napoletano. E poi c’è la premier, Giorgia Meloni, che proprio oggi si è recata a Parco Verde di Caivano, a rivendicare: “Lo Stato c’è”.
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Ma lo Stato, fino ad ora, dov’era? La responsabilità per le violenze sessuali di cui si parla è chiaramente personale, e imputabile agli aggressori. Però la stessa responsabilità richiama la presenza – o meglio dire l’assenza? – di istituzioni e “agenzie educative”; e a rimanere fuori da questa catena di “colpe” sono e devono essere solamente le vittime.
Affaritaliani.it ha approfondito l’argomento con la professoressa Maria Rita Parsi, psicopedagogista, psicoterapeuta e Presidente della Fondazione Movimento bambino.
Partiamo proprio dalla visita di Meloni a Caivano, per ribadire che “lo Stato c’è”. È davvero così o lo Stato è responsabile in qualche modo di quanto avvenuto in tutti questi casi.