Cronache

Svolta nella magistratura: nasce un nuovo sindacato, con Forleo e Robledo

Di Lorenzo Zacchetti

I "Magistrati Italiani Associati" parlano del loro progetto sul prossimo numero di FQ MillenniuM, diretto da Peter Gomez

Nasce il primo sindacato dei magistrati alternativo all’Associazione Nazionale Magistrati, storicamente unica rappresentante delle toghe nel nostro Paese. In seguito allo scandalo-Palamara sulla spartizione correntizia delle cariche di vertice degli uffici giudiziari, si arriva a una svolta storica.

Nel nuovo sindacato, che dovrebbe chiamarsi “Magistrati Italiani Associati”, ci saranno anche Clementina Forleo, già gip dell’inchiesta Bnl-Unipol e ora nell’ufficio gip-gup di Roma, Andrea Mirenda, giudice di sorveglianza a Verona che nel 2008 lasciò Magistratura democratica e l’Anm per protesta contro le pratiche lottizzatorie, nonché un sostenitore come Alfredo Robledo, ex aggiunto della procura di Milano trasferito dal Csm a Torino e protagonista di una sfida senza precedenti con l’allora capo Edmondo Bruti Liberati, tra fascicoli lasciati in cassaforte, iscrizioni “vietate”, assegnazioni anomale.

Lo scopo dell’iniziativa è “uscire dalla logica delle correnti”, come anticipato dai promotori a FQ MillenniuM, il mensile diretto da Peter Gomez in edicola da sabato 15 maggio con inchieste, interviste e approfondimenti sul tema “Non ci sono più i magistrati di una volta?”.

Per ora sono una trentina le toghe che hanno manifestato il loro interesse. «Stiamo discutendo i capisaldi di un’associazione di magistrati che abbia per statuto la previsione della rotazione degli incarichi direttivi e semidirettivi e del sorteggio dei membri del  Csm come anticorpi decisivi contro il rischio di far vita all’ennesima corrente», dichiara Mirenda. «Non si può credere che 9mila magistrati tengano sotto scacco il Parlamento. Se dunque non arriva una riforma che restituisca al singolo magistrato l’indipendenza, sottraendolo al condizionamento correntizio, è per la profonda connivenza tra correnti e settori della politica».

«Dopo Palamara non è cambiato nulla, l’andazzo è sempre lo stesso. Io ho pagato per avere pensato con la mia testa, ma questo più che un punto di arrivo può essere un formidabile nuovo inizio per la nuova generazione di magistrati», afferma Clementina Forleo, che attribuisce al suoi essere da sempre al di fuori delle correnti le vicissitudini che l’hanno coinvolta nel 2008. Il Csm la trasferì da Milano a Cremona dopo un’intervista ad Annozero, sui “poteri forti” che  avrebbero interferito nella decisione sull’autorizzazione all’uso di intercettazioni che riguardavano alcuni parlamentari, tra cui Massimo D’Alema e Piero Fassino. Alla fine però vinse i i ricorsi contro il trasferimento. «Ritengo insieme ad altri colleghi che sia venuto il momento di dar vita a un nuovo gruppo in cui convergano i magistrati che non intendano rassegnarsi», spiega Forleo. 

«Sarebbe interessante questa associazione perché toglierebbe la rappresentanza unica che oggi Anm rivendica», afferma Robledo. L’Anm è un organismo inutile, questa potrebbe essere invece un’alternativa» spiega l’ex toga che ora è presidente della società Sangalli di Monza, che si occupa di servizi ambientali. «Quando Palamara racconta che i posti apicali e semi apicali negli ultimi dieci anni sono stati tutti decisi dalle correnti nessuno può parlare più». l’ex toga ora è presidente della società Sangalli di Monza, che si occupa di servizi ambientali. Ma precisa: «Io sono decaduto, non ho dato le dimissioni, quindi se posso essere utile…».

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