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Cronache
Tempa Rossa, archiviazione per De Giorgi. Giornali e tv finiscono in tribunale

Un altro processo mediatico si sgonfia senza aver neanche più di tanto lambito le aule di un tribunale. E quattro quotidiani e una rete TV dovranno difendersi in tribunale dall'accusa di aver diffamato l'ammiraglio Giuseppe De Giorgi, ex Capo di Stato Maggiore della Marina Militare. De Giorgi, un anno fa, era stato investito da un vero e proprio polverone mediatico insieme all'ex ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi, Gianluca Gemelli, Ivan Lo Bello ed altri. Era l'inchiesta Tempa Rossa avviata dalla procura di Potenza e che per competenza territoriale era passata a Roma. L'Ammiraglio era finito nel registro degli indagati con l'accusa di abuso di ufficio: avrebbe trasferito l’Ammiraglio Camerini da Augusta a La Spezia per favorire interessi di Gemelli.

In Procura e ai giornali venne anche recapitato un dossier anonimo con lo scopo di screditare l'ammiraglio. Su quel dossier alcuni quotidiani (La Stampa, Repubblica, Corriere, Il Messaggero) e una rete TV (La7) costruirono articoli e programmi al vetriolo in cui il nome di De Giorgi veniva accostato a spese pazze, festini e scambio di favori con l'ex compagno del ministro.

Proprio Affari Italiani aveva riportato le parole di De Giorgi, nel momento del congedo dalla Marina, in cui aveva fatto esplicito riferimento a poteri occulti tra i mandanti del fango mediatico che gli era piovuto addosso: "gli attacchi contro di me non meritano attenzione oggi, soprattutto non la meritano i corvi e gli interessi occulti che hanno diffuso dossier anonimi per tentare di condizionare il futuro della Marina". Come a volte accade, il tempo è stato galantuomo. Con decreto del 30 marzo scorso il gip di Roma ha accolto la richiesta di archiviazione del pubblico ministero stabilendo che non c'è stato alcun abuso di ufficio. Anche perché De Giorgi non aveva mai avuto a che fare con il porto mercantile di Augusta, scenario al centro dell'inchiesta. Mancava completamente un qualsiasi atto o concessione che legassero la Marina a quei pontili. Nessun abuso d’ufficio quindi.

Nelle ultime settimane questa non è stata l'unica buona notizia per l'ammiraglio. Il pubblico ministero ha infatti chiesto il rinvio a giudizio per i quattro quotidiani e la rete TV che erano stati querelati per diffamazione insieme ai relativi giornalisti: sarà dunque un Tribunale a stabilire se e come la reputazione di De Giorgi sia stata diffamata dall’assalto mediatico subito. Che alla luce delle vicende più recenti sembra far parte di un gioco teso a mettere in cattiva luce un militare che aveva fortemente contribuito al rinnovamento della Marina Militare nei suoi assetti organizzativi interni.

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