Terremoto nelle Marche, 5mila sfollati. Il governo stanzia 40 milioni. VIDEO
Terremoto Centro Italia, la terra continua a tremare. Renzi a Camerino: "Ricostruiremo presto e bene"
Terremoto, i drammatici video delle nuove scosse nel Centro Italia
Come dopo il terremoto del 24 agosto, il premier Matteo Renzi ha voluto recarsi subito nelle zone colpite dal sisma che ieri ha fatto tremare di nuovo l'Italia centrale. Fermati gli impegni precedenti, che oggi lo avrebbero portato in Veneto, il presidente del Consiglio e' volato a Camerino, in provincia di Macerata: un borgo arrampicato su un colle, con una storica universita', frequentatissima dagli stranieri, che si e' visto crollare il campanile e dove ora moltissime case sono inagibili. Una visita per toccare con mano i problemi degli abitanti, ma anche per fare il punto su una scossa che, la prima notte, ha portato fuori di casa 4-5mila persone. Il dramma piu' grande e' proprio questo ma, alla vigilia dell'inverno, il premier non vuole pensare a tendopoli. "Ricostruire presto e in modo serio: sono ottimista che riusciremo a farlo", ha detto visitando il paese. Per poi aggiungere, durante una riunione con i vertici della Protezione Civile, con il ministro Graziano Delrio, il sindaco del paese e altre autorita' locali che "non possiamo immaginare di fare l'inverno in tenda, non bisogna metterle nemmeno le tendopoli. Questo e' l'obiettivo. Vediamo come fare nei prossimi giorni". Un punto cruciale da cui ripartire e' proprio l'Universita': non solo perche' e' un simbolo, ma anche perche' i suoi studenti sono parte cruciale della linfa vitale di questo territorio, sia per il rapporto con il borgo che per le risorse che portano alle attivitA commerciali. E proprio questo e' stato uno dei temi che, alla fine della visita, e' stato posto in maniera piu' pressante al premier dalle persone che lo hanno atteso alla fine dell'incontro tecnico: una richiesta di "non essere abbandonati", di "fare in fretta" ma anche di controllare che "tutto venga fatto bene". Perche' Camerino il sisma l'ha gia' vissuto quasi 20 anni fa, nel 1997. "Una signora mi ha detto 'avevo appena finito di sistemare la casa del 97'", racconta il premier a un uomo che gli parla dei genitori, della casa al momento inagibile.
Le prime risorse sono gia' state messe in campo, con 40 milioni stanziati questa mattina dal consiglio dei Ministri. "Non bastano neanche per...", dice Renzi, senza nemmeno terminare la frase, consapevole dell'importanza dei danni che anche questa volta hanno colpito queste terre. E' pero' "un primo segnale", rivendica il premier, che ora vuole "interventi strutturali. Lo dobbiamo spiegare bene a tutti, all'Italia e all'Europa", sottolinea con forza. E se c'e' il "sollievo" perche' questa volta almeno non ci sono vittime c'e' anche la necessita' di "lavorare" e di farlo "tutti assieme": da qui l'appello, pur nel rispetto dei ruoli reciproci, al Parlamento, affinche' "approvi in tempi rapidi" il decreto sul terremoto. Che non viene riaperto, ma su cui "stiamo discutendo di fare un emendamento". Un provvedimento di cui comunque Renzi rivendica la "filosofia innovativa", "molto piu' filo-aree terremotate"; "quello che stiamo facendo e' cercare di inserire anche queste aree nel ragionamento complessivo. Dopo di che noi diamo il messaggio che l'Italia c'e', siamo tutti vicini e lavoriamo tutti assieme senza distinzioni". Senza lasciare che "i riflettori si spengano", con la stessa filosofia che si sta usando ad Amatrice. Dalla cui esperienza, spiega il premier, potrebbero essere mutuati alcuni modelli, come quello del credito d'importa. "Anche se piegati, non possiamo mollare, l'Italia non si fa fermare dal terremoto, tutto il Paese e' al vostro fianco", ha concluso il premier, che ha portato il saluto del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, "che vi abbraccia e seguira' con attenzione le vostre vicende".
OLTRE 200 SCOSSE - Un panorama di desolazione e macerie, tra palazzi crollati, frane, strade interrotte, chiese e campanili lesionati o distrutti. E' quello che e' apparso al sorgere del sole ai soccorritori nelle zone colpite dal terremoto di ieri sera nelle Marche e in Umbria, dopo una notte da incubo, tra piogge torrenziali e continue scosse. Dalle 19.10 di ieri la terra ha tremato oltre 200 volte. E sono migliaia le persone sfollate. "Ora dobbiamo cercare di gestire l'emergenza", ha detto il capo della protezione civile delle Marche Cesare Spuri. Moltissime sono le persone che "questa notte hanno dormito in macchina o in ricoveri di fortuna". Nessuno ha voluto dormire in casa, ma la situazione di precarieta' va affrontata prima che arrivi l'inverno vero: "Sara' necessario trovare un accordo con gli enti locali per cercare sistemazioni alle popolazioni colpite in aree diverse, per esempio lungo la costa Adriatica dove ci sono molti alberghi", ha spiegato Luca Ceriscioli, presidente della Regione Marche. Devastati i paesi di Visso, Ussita ("Siamo in ginocchio", mormora il sindaco), e Camerino, da dove i detenuti sono stati spostati a Rebibbia, e nuovi crolli anche ad Amatrice, dove e' venuto giu' il "palazzo rosso" che aveva miracolosamente resistito alle forti scosse di questa estate.
E a proposito di miracoli, guardando le immagini dei centri colpiti ha davvero dell'incredibile che il bilancio dei feriti sia relativamente basso, e che non si siano vittime. Lo ha ammesso lo stesso Angelino Alfano: "Il bilancio, in assenza di morti e feriti gravi, sperando che tutto questo venga confermato, e' miracoloso". E' stato lo stesso terremoto in questo senso ad aiutare: la prima scossa, piu' lieve, ha scatenato il panico facendo uscire tutti dalle proprie case, cosi' che la seconda, piu' esplosiva, si e' potuta accanire solo sulle abitazioni e non sulle popolazioni terrorizzate, gia' in strada o nei centri di accoglienza. In campo 980 vigili fuoco e 450 mezzi soccorso: "Nessuno rimarra' senza un tetto", ha garantito il ministro dell'Interno. Oggi il premier Matteo Renzi sara' nelle zone colpite. Ma serviranno soprattutto fondi ingenti per assistere le popolazioni colpite e ricostruire dopo la furia del terremoto: il Consiglio dei ministri ha deliberato l'estensione dello stato di emergenza alle zone del centro Italia colpite dal sisma e ha stanziato un fondo di 40 milioni di euro ad hoc. E anche Bruxelles conferma che "le spese per l'emergenza saranno considerate fuori dal deficit". Mentre Papa Francesco fa arrivare il suo pensiero: "Sono vicino con la preghiera alle persone colpite dal nuovo terremoto nel Centro Italia", scrive su twitter.
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