Cronache
"Troppe bestemmie". E il parroco chiude l'oratorio per un mese
Nella provincia di Latina, un parroco ha preso la drastica decisione di chiudere il suo oratorio per un mese
Il parroco di Minturno: "Troppe bestemmie". E chiude l'oratorio
Oratorio chiuso per un mese per "inciviltà, vandalismi e troppe bestemmie". Questa la decisione di Don Maurizio Di Rienzo, parroco della chiesa di San Biagio a Marina di Minturno. L'annuncio è stato dato sulla pagina Facebook della parrocchia con un post firmato dallo stesso sacerdote.
"Come parroco e custode dei beni parrocchiali - si legge nel post firmato da Don Maurizio - ho richiamato più volte chi utilizza il campetto parrocchiale ad avere cura e responsabilità dei luoghi, al rispetto delle persone e delle cose che appartengono alla parrocchia, e quindi a ciascuno di noi! A mo' di esempio, segnalo: bestemmie e parole volgari verso tutti, i compagni di gioco, gli operatori pastorali e in particolare i catechisti, i vicini della parrocchia; immondizia lasciata ovunque, nonostante i secchi dei rifiuti siano a disposizione; fari della luce lasciati accesi la sera; infine, una delle nuove porte da calcio è stata distrutta: aveva poco più di sette mesi. Sono cosciente che questa scelta è dura, soprattutto per chi vive con gioia la nostra parrocchia, in particolare i più piccoli, ma spero possa essere un segnale per tutti. A chi rovina i beni della parrocchia, a chi è complice e non cerca una soluzione, agli adulti che sono ancora una volta i grandi assenti".
Sostegno per il parroco è arrivato anche dal sindaco di Minturno, Gerardo Stefanelli: "Condivido l'azione di Don Maurizio - ha spiegato all'AGI il primo cittadino che è anche presidente della Provincia - mi sembra una risposta adeguata per far riflettere i ragazzi sul rispetto delle regole. Quello del parroco - ha proseguito - è un gesto che va oltre la questione legata all'uso del campo, richiama infatti tutti noi ad assumerci le responsabilità connesse ai ruoli educativi. Il parroco deve educare così come la scuola, le istituzioni in generale e le famiglie. Tutti - ha sottolineato il sindaco - dobbiamo assumerci le responsabilità connesse ai nostri ruoli".