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Ministero Istruzione, Trump valuta la chiusura. Bianchi: "Democrazia sotto attacco: così si smantella lo Stato"
Sul nuovo ordine esecutivo Usa, parla l'ex ministro dell'Istruzione del governo Draghi Patrizio Bianchi: “Attacco alla Scuola Pubblica come elemento di uguaglianza e inclusione sociale”

Donald Trump

Trump e l'Istruzione da cancellare, l'ex ministro Bianchi: “Così smantella lo Stato”
Stavolta nel mirino c'è la Scuola Pubblica: se confermato, aprirà la cartellina e spunterà l'ordine esecutivo firmato Donald Trump per chiudere il Dipartimento dell'Istruzione, l'equivalente del nostro MIM, il ministero dell'Istruzione e del Merito. Se dovesse accadere che il presidente decidesse di affidare a ogni singolo Stato la libertà di organizzare la scuola pubblica dell'obbligo e le Università pubbliche, quali effetti potrà avere sul Paese?
Parla il professor Bianchi, ex ministro dell'Istruzione del Governo Draghi
Affaritaliani.it ha posto il quesito al professor Patrizio Bianchi, ex ministro del Governo Draghi, tornato tra i banchi universitari come Ordinario di economia applicata all’Università di Ferrara e titolare della Cattedra Unesco “Educazione, Crescita ed Eguaglianza”.
Professore, il presidente Trump, un po' come il collega Milei vuol chiudere il ministero dell'Istruzione. Può essere considerato come una forma di decentramento?
“Io ho sempre detto che le scuole devono avere una loro autonomia didattica, ma un conto è l'autonomia altro è consegnare la scuola, che è elemento unificante, alle direttive di un contesto regionale. Nell'attacco di Trump c'è uno scontro contro la Scuola Pubblica come elemento di uguaglianza e inclusione e continua la campagna contro l'uguaglianza: questo è un elemento che attacca la democrazia”.
E quali conseguenze potrebbe avere sul Paese?
“Innanzitutto l'America è un Paese che ha avuto una fortissima scuola privata ma anche una fortissima università privata, però è anche vero che l'elemento fondante dell'uguaglianza è stata la scuola pubblica. Questo attacco per far venir meno un dipartimento nazionale e la consegna a Stati che hanno politiche molto diverse – si pensi all'Alabama – e quindi ha spiegazioni e obiettivi molto diversi rispetto all'articolazione. Vuole smantellare l'idea di Stato come fonte di eguaglianza e trasformarlo in diseguaglianza interna”.
Trump ha spiegato che vorrebbe dare più potere ai singoli Stati. In una Nazione che è la somma di tanti Stati con larga autonomia, potrebbe essere semplicemente un decentramento?
“No, nella struttura americana queste funzioni ci sono e sono molte precise in tutti gli stati federali, però con una funzione nazionale che garantisce tutti”.
Se facciamo un paragone con l'Autonomia Differenziata può essere eloquente?
“No, perché se anche l'Autonomia differenziata dovesse andare avanti ci sono elementi fondanti del paese che hanno funzioni di garanzia”.