Cronache

Ultima Generazione blocca la Salaria a Roma. Gli automobilisti li aggrediscono

Di Giuseppe Vatinno

I motori accesi hanno provocato una nuvola nera sulla città. I cori scandivano : "Siamo al fianco degli operai del Collettivo di Fabbrica della GKN di Firenze"

Ultima Generazione, nuova provocazione degli ecoimbrattatori. Gli automobilisti inferociti li aggrediscono

Ultima Generazione colpisce ancora. Il gruppo finto - ambientalista ha bloccato ieri mattina la Salaria che è una strada strategica per il traffico nei quartieri di Roma Nord provocando quello che volevano e cioè il blocco totale della o quasi della circolazione in metà Capitale insieme ad un super inquinamento a causa delle auto ferme con il motore acceso. Che si tratti di una frangia politicizzata che poco o nulla ha a che fare con l’ambiente lo si capisce facilmente dai cori che hanno scandito. "Siamo al fianco degli operai del Collettivo di Fabbrica della GKN di Firenze" e poi hanno srotolato degli striscioni: “Insorgiamo con i lavoratori di GKN e Teniamoci le mani verso l’ora X”. E poi ancora: "Il potere finanziario che fra qualche giorno metterà fuori dallo stabilimento GKN 500 lavoratori, è lo stesso che ha la responsabilità della crisi eco climatica e non ascolta le proposte dei cittadini. Oggi manifestiamo con i colori dei lavoratori della GKN, non solo per testimoniare la nostra solidarietà a loro e alle loro famiglie, ma per ribadire che nessuna lotta per una transizione ecologista giusta è solitaria".


Insomma, è la solita vecchia solfa sessantottista in salsa aggiornata. Si parte con un tema sociale, può essere l’ambiente o il patriarcato, che sono sempre di moda e poi si fa politica di sinistra. Solo che questa volta gli automobilisti non l’hanno proprio presa bene e cominciano a volare schiaffi, sganassoni e calci. "La gente deve lavorare, devo andare a lavorare", grida una donna esasperata in motorino. Uno scooterista ha quasi investito uno dei contestatori passandogli volutamente sopra le gambe. La Salaria è stata ostaggio degli ecoterroristi dalle 9.15 alle 9.35, venti minuti che però hanno bloccato la città perché poi l’”onda” del disagio si è propagata per la topologia dell’Urbe, giungendo anche a Roma Sud.


Tredici di loro sono stati prelevati dalla Polizia che li ha portati poi in commissariato. Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, nonché vicepremier, ha così commentato sui social: “Contro il lavoro, contro la salute, contro il buonsenso. In attesa degli arresti, in base alle nuove leggi, automobilisti e motociclisti sono fin troppo educati nello spostare questi eco-imbecilli, che con l’ambiente non c’entrano niente”. Ed in effetti ha ragione il ministro. Nonostante i primi schiaffoni e calci i cittadini infuriati sono stati fin troppo gentili con chi non ha altro da fare che intralciare le attività del prossimo. Ma quanto è successo ieri a Roma è qualcosa di nuovo: per la prima volta la gente si è ribellata alla violenza di una piccola frangia in cerca solo di visibilità per costruirci sopra carriere politiche. Occorre fare anche attenzione a chi la protesta la sta cercando di strumentalizzare per prendere qualche voto. E prima che accada qualcosa di irreparabile occorre stroncare il fenomeno applicando la nuova legge che prevede il reato specifico.

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