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Cronache
Vannacci: "Ordini da donne e gay? Sì. Ma gli omosessuali sono privilegiati"

Vannacci: "Non sono omofobo, ma gli omosessuali sono provilegiati. E Pinotti..."

Il generale Roberto Vannacci ha rilasciato una lunga intervista a Libero dopo la polemica scaturita sui contenuti del suo libro "Il mondo al contrario" e la successiva rimozione dall'incarico nell'esercito. "Tutta questa vicenda è stata un grandissimo scombussolamento, soprattutto per mia madre novantenne che non sta neanche molto bene", esordisce Vannacci, il quale si dice "fiero" del libro "scritto, corretto, paragrafato". E dice che non si sarebbe mai immaginato la presa di posizione del ministro della Difesa.

"Quello che dico nel libro è che chi solleva certi temi la paga. Lo si annichilisce, lo si censura, lo si fa sparire, lo si demonizza, addirittura gli si dà de malato, dell'omofobo", dice Vannacci a Libero, aggiungendo: "Io non ho alcun pregiudizio sugli omosessuali. Quello che mi dà fastidio è la sovraesposizione di questo fenomeno. Anche per una questione naturale l'umanità si deve riprodurre". 

Vannacci dice poi di essere favorevole alle donne nell'esercito, "perché io le donne nell'esercito non le considero donne, le considero soldati e li tratto come tali. Mi faccia togliere un sassolino dalla scarpa. Ho letto che l'ex ministro della Difesa e senatrice Pinotti ha tirato in ballo il sessismo. (...) Io lancio una sfida. Ho avuto la fortuna di essere a comando di tanti soldati donna e per soldati intendo di qualsiasi grado. Chiedo a tutte le donne, soprattutto quelle che hanno servito con me in zone di operazione, di denunciarmi immediatamente per eventuali comportamenti sessisti o machisti che io ho avuto nei loro confronti".

Vannacci dice sempre a Libero che non avrebbe problemi ad accettare donne e gay come superiori. "La stessa Pinotti è stata mia superiore". Vannacci dice che l'ex ministra lo accusa di machismo ma quando era in carica si lanciò col paracadute. E poi rivendica la frase sugli omosessuali: "Li ho definiti non normali. Sono assolutamente convinto di quello che ho detto. No, non cambierei nulla". E aggiunge alla fine che a suo dire "essere gay vuol dire essere intoccabili, ma soprattutto privilegiati".

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