Cronache
Vannacci: "Un figlio gay? Non siamo a Sparta che li buttiamo giù dalla rupe"
La solidarietà del vicesindaco di Portovenere Di Pelino: "Si santifica Murgia e si rimuove un servitore della patria. Il mondo va proprio al contrario"
Il generale Vannacci torna a parlare: "Confermo tutto e non chiudo ad un'ipotesi di ingresso in politica"
Il personaggio del momento torna a parlare e non arretra di un millimetro rispetto a quanto scritto nel suo libro "Il mondo al contrario". Il generale Roberto Vannacci respinge tutte le accuse a suo carico di sessismo, omofobia e razzismo che da più parti ha ricevuto negli ultimi giorni. "Se avessi un figlio gay? Come qualsiasi padre che ama e adora i propri figli in qualsiasi condizione e in qualsiasi situazione - dice Vannacci a Zona Bianca su Rete 4 - cercherei di fare il suo bene a prescindere dal fatto che sia gay o non sia gay, questa il normale atteggiamento di un genitore nei confronti del figlio. Il parere del genitore nei confronti dell’atteggiamento del figlio non conta nulla. Certo che lo accetterei, non siamo mica a Sparta che li buttiamo giù dalla rupe". Ma nessun passo indietro rispetto alle accuse che gli sono state mosse negli scorsi giorni per il suo libro Il Mondo al contrario, in cui si scaglia contro le "discutibili regole di inclusione e tolleranza" che starebbero "imponendo" le minoranze.
Per il momento la politica non sembrerebbe rientrare nei suoi piani: "Io - prosegue Vannacci a Zona Bianca - sono una persona, un professionista delle operazioni speciali e, come tale, non mi chiudo mai alcuna alternativa e le lascio tutte aperte. Quindi non dirò mai di no, ma dico che per ora faccio il soldato e continuo a fare il soldato. In base a quello che sarà il futuro, le alternative, quello che avrò intenzione o piacere di fare, poi deciderò".