Cronache

Vaticano, Becciu va da Vespa. La "dama" Marogna: "Un reato farsi mantenere?"

Di Redazione Cronache

L'ex cardinale in tv per raccontare la sua verità. Condannato per il palazzo di Londra a 5 anni e mezzo di carcere

Vaticano, Becciu e Marogna contrattaccano. L'ex cardinale a "Cinque minuti" su Rai 1

La sentenza nei confronti dell'ex cardinale Becciu e della sua "dama" Cecilia Marogna, oltre che per tutti gli altri personaggi coinvolti, è stata netta: colpevoli dei reati a loro ascritti. Per la prima volta nella storia un cardinale è stato condannato in un processo: 5 anni e mezzo di reclusione per lo scandalo del palazzo di Sloane Avenue a Londra. Ma Becciu non ci sta e oggi andrà da Bruno Vespa a "Cinque minuti" a professare la sua innocenza. Ma anche Marogna, arrestata e poi processata e condannata a tre anni e mezzo di reclusione, professa la sua innocenza. La manager sarda - si legge su Repubblica - è finita sotto accusa per un bonifico di 575 mila euro che doveva servire a liberare una suora rapita in Mali. E che ne avrebbe spesi 436 mila per acquistare borse di Prada e Louis Vitton, una poltrona Frau e cosmetici Chanel. Oltre ad aver soggiornato a Ibiza, Bormio e alle Terme di San Pellegrino.

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Marogna respinge tutte le accuse. Tra cui quella di essere la "mantenuta" del cardinale: "E pure se fosse, è reato - dice la donna a Repubblica - essere mantenuti?". E sugli acquisti dice che "magari erano beni destinati a terzi per relazioni importanti. Niente di tutto questo è interessato a chi doveva solo cercare di distruggere Becciu e la figura più importante e professionale che gli era al fianco". Marogna nota anche che fino alla sentenza non sono arrivate comunicazioni ufficiali di richiesta di restituzione dei fondi. Anche se il tribunale vaticano nella sentenza ha ordinato la confisca di 589 mila euro. "Leggeremo le motivazioni e faremo appello, anche perché è scontato che se riqualifichi la pena non lo fai in sentenza diretta ma mandi gli atti al promotore di giustizia e magari mi dai la possibilità di difendermi".