Cronache
Venezia acqua alta, piazza San Marco allagata. Sindaco: "Un miliardo di danni"
Il Centro di monitoraggio delle maree ha previsto 155-160 centimetri, mentre il vento di scirocco è dato in rinforzo
Venezia acqua alta: piazza San Marco allagata per il 70% e inagibile. Il sindaco Brugnano stima un miliardo di euro di danni
Solo poche ore di tregua, poi la marea è tornata a salire a Venezia e ha già superato il livello di un metro e 52 sul medio mare. L'area centrale della citta' e' semideserta, allagata per il 70%. Piazza San Marco è ormai inagibile da stamattina anche per quelle persone che sono dotate di stivali alti fino alle cosce, tanto che il sindaco Brugnaro ne ha disposto la chiusura, e i dipendenti del Comune hanno rimosso le passerelle che con l'acqua a questo livello comincerebbero a galleggiare creando problemi per la sicurezza. Forte il vento che soffia sulla laguna e che complica la situazione spingendo dentro la città l'acqua del mare. "Abbiamo distrutto Venezia, parliamo di 1 miliardo di danni e stiamo parlando dei danni dell’altro giorno non di quelli di oggi, ha detto il sindaco di Venezia Luigi Brugnato nel corso di una visita assieme al leader della lega Matteo Salvini.
"Ora al sindaco daremo poteri da commissario. La città non resterà sola", garantisce il premier Giuseppe Conte in un'intervista al Corriere della Sera, annunciando per il 26 novembre la convocazione di un 'Comitatone' interministeriale "nel corso del quale verrà discussa anche la governance per i problemi strutturali della città, come quello delle grandi navi e del Mose". Conte spiega che "il sindaco sarà nominato commissario". E al quotidiano di via Solferino che gli fa notare che dopo la nomina del commissario del Mose, Elisabetta Spitz, manca ancora la nomina del provveditore alle opere pubbliche, Conte ricorda che "la ministra De Micheli ha terminato sette giorni fa l'interpello e fra qualche giorno deciderà sui risultati di questa procedura pubblica".
Nel Consiglio dei ministri di ieri è stato deliberato lo stato di emergenza per la città e sono stati stanziati i primi 20 milioni per gli interventi più urgenti. Il prossimo passo saranno gli indennizzi a privati e commercianti, poi i fondi per rifinanziare la legge speciale per Venezia.
Con La Stampa, il premier torna invece sulla necessità di portare a termine il Mose, l'opera di ingegneria idraulica all'ingresso della laguna: “La realizzazione dell'opera è inevitabile – ribadisce - Ad oggi il Mose è realizzato al 90-93% circa, siamo alle battute finali e i fondi investiti sono tanti. Elementi questi che, insieme a una valutazione di interesse pubblico, rendono impensabile qualsiasi soluzione diversa".
"Per salvare Venezia dobbiamo salvare i veneziani, prima di tutto da loro stessi”, scrive invece in un lungo articolo sul quotidiano torinese il professor Carlo Ratti, architetto e ingegnere che insegna al Massachusetts Institute of Technology di Boston e dirige lo studio di progettazione CRA-Carlo Ratti Associati a New York e Torino. Il professor Ratti indica una prima soluzione nel "sottrarre la città alla giurisdizione italiana" in modo da farla diventare "una città nuova, regolata da una giurisdizione internazionale" in cui chiunque possa arrivare "e subito diventare a pieno titolo cittadino", a patto che il suo orizzonte mentale "non sia quello privo di responsabilita' del turista". Questa mattina il leader della Lega, Matteo Salvini, arrivato alle 9,30 a Venezia, con stivali ai piedi, ha girato la città insieme al governatore del Veneto, Luca Zaia. Salvini già incontrato il Patriarca di Venezia e ha visitato la cripta di San Marco completamente invasa dall'acqua.