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Culture
8 marzo 2024: cinque figure femminili da conoscere

4)  Il sorriso di Caterina. La madre di Leonardo di Carlo Vecce (Giunti)

Della nostra selezione, questo è l’unico titolo che ha già avuto del tempo per imporsi come uno dei più apprezzati dai lettori, in quanto è uscito nelle librerie all’incirca un anno fa edito da Giunti ed è ancora tra i maggiormente venduti. D’altra parte, Leonardo Da Vinci è un personaggio immortale, senza tempo e di interesse universale; inoltre, ogni volta che esce un film, o viene allestita una mostra, o si tiene una conferenza, senza considerare eventuali anniversari, si torna subito a parlare del genio, e di conseguenza anche della figura di sua madre. Così sfuggente da diventare un personaggio quasi leggendario al pari del figlio, ma per ragioni diverse: mentre su di lui si è detto e saputo talmente tanto da trasformarlo secolo dopo secolo in un mito realmente esistito, su di lei non si è mai detto quasi nulla, se non – in base alle ultime ricerche – che probabilmente era una ragazza di umili ragioni, secondo alcuni schiava, forse con uno stretto legame con l’Oriente.

Il sorriso di Caterina
 

A far luce su questa nuvola di sentito dire e di versioni contradditorie, avanzando una propria ipotesi con qualche fondamento, è stato il professor Carlo Vecce, che insegna all’università di Napoli L’Orientale ed è specializzato in particolar modo nello studio del Rinascimento, con un focus ancor più specifico sull’opera e sulla figura di Leonardo. Il suo romanzo Il sorriso di Caterina. La madre di Leonardo ha immediatamente scalato le classifiche, forse anche perché per la prima volta ci si è concentrati su una donna e non sui tanti uomini (colleghi, allievi, prediletti, maestri, critici, committenti e ammiratori) entrati nell’orbita del genio. Da tutti coloro Caterina si distingue per la sua presenza assai più importante ed essenziale, ma al contempo per la sua assenza, dalla vita di Leonardo ma anche dal successivo racconto della stessa. Vecci ha pubblicato svariati romanzi e saggi di successo, tra cui La biblioteca di Leonardo del 2021; aveva quindi già ottenuto lustro e fama come scrittore oltre che come studioso, ma questo libro è stato in grado di fare qualcosa in più, non soltanto a livello di vendite, ma soprattutto di interesse e ammirazione da parte di un pubblico femminile (e ovviamente femminista). Non si tratta di una biografia vera e propria né di un testo storico, tuttavia non si pensi che la lettura sia di poco conto: oltre cinquecento pagine, anticipate da una mappa del mondo allora conosciuto, che ripercorrono, tra fatti, personaggi, avventure e disavventure, il percorso a ostacoli di questa ragazza selvaggia, nata libera, ma poi andata incontro a un destino non proprio felice. La sua intera esistenza sarebbe probabilmente stata dimenticata del tutto e lei stessa non avrebbe goduto di grandi soddisfazioni se non fosse stato per il fatto che quel figlio molto amato dato alla luce non era un essere qualunque: era Leonardo Da Vinci.

Il sorriso di Caterina 2
 

Da sua madre Leonardo prese molto, a cominciare dalla curiosità nei confronti del mondo, dal desiderio di scoprirlo e in particolare dallo stretto legame con la natura; quando ancora era padrona di sé stessa, Caterina amava cavalcare sugli altopiani del Caucaso (o almeno così ci racconta Vecce), perdendosi nelle valli e nelle foreste per entrare in contatto con gli alberi, gli animali, le figure religiose che pensava si nascondessero dietro alla meraviglia della vita. Leonardo andò oltre, poiché a lui quella natura così prodigiosa non bastava osservarla e sentirla: voleva capirla, tanto che passò una vita intera a studiare ogni essere vivente, ogni moto o forza della fisica, nonché a imitarli, specie il magico volo degli uccelli. Ma da Caterina Leonardo prese anche la testardaggine, la tenacia, l’indipendenza, quel carattere così acerbo e al contempo indomabile che permise a lei di recuperare, caso pressoché unico per l’epoca, la libertà perduta, e a lui di eccellere sopra ogni altro. 

Il romanzo di Vecce è prima di tutto una biografia accurata e ricca di dettagli, sviluppata attraverso una bella narrativa che dà prova del suo talento come scrittore, oltre che delle sue immense conoscenze storiche. Dopodiché, è un viaggio nel Rinascimento che ci porta dal Caucaso a Costantinopoli, da Venezia a Firenze, dapprima in catene – attraverso gli occhi di una schiava non disposta a sottomettersi – e in seguito in qualità di amante del ricco notaio fiorentino Piero Da Vinci. C’è dunque una mole non indifferente di studi e di ricerche dietro a questo piacevole e allettante testo, tuttavia sia chiaro: ad oggi non esistono prove certe circa la vita di colei che generò Leonardo, né è possibile sapere con certezza chi fosse. Questo romanzo, seppur denso di nozioni, fondato su documenti e alquanto avvincente, non va pertanto preso come una verità unica e imprescindibile, ma, al pari di altri libri pubblicati da Vecce, va inteso come una fiction storica, in cui alla realtà si uniscono la fantasia e la creatività dell’autore. Ciò nulla toglie al valore del testo, ma dev’essere ben tenuto a mente dal lettore.

“Questa storia è partita nel momento in cui mi sono trovato davanti un documento incredibile che io non conoscevo, nessuno lo conosceva – ha raccontato il professor Vecce a Rai Cultura – parlava della liberazione di una ragazza, di una schiava, di nome Caterina. Il documento era scritto da un notaio, Piero Da Vinci, che è il padre di Leonardo”. Spiega ancora Vecce che proprio da questa scoperta è partita la sua impegnativa ricerca attorno al documento: i nomi e le informazioni che conteneva, nonché il ritrovamento di altri scritti che lo hanno portato alla stessa conclusione. Ovvero, a suo parare, questa schiava di cui si parla è la madre di Leonardo. Il romanzo edito da Giunti non è tuttavia soltanto storia; c’è molto di attualità nella figura della donna – ma potremmo dire per esteso dell’essere umano – che attraversa mari e vive enormi sofferenze per approdare in un Paese lontano che non conosce, dove talvolta viene sfruttata, calpestata nei propri diritti, strappata persino dai figli che ama. È una storia che, purtroppo, si ripete, seppur in forme diverse, ed è anche per questo se oggi è più che mai importante raccontarla, in occasione della Giornata Internazionale dei Diritti delle Donne.






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