Culture
Architetti superpagati per creare cose scomode
Dom Serafini
Via gli architetti dai progetti alberghieri, aereoportuali ed altri luoghi pubblici
Architetti superpagati per creare cose scomode
Via gli architetti dai progetti alberghieri, aereoportuali ed altri luoghi pubblici. Come i famosi chef, questi fanno “quadri”, belli a vedersi, ma senza aroma, gusto e nutrienti e, per il privilegio di farli, richiedono compensi stratosferici. Basta alloggiare in un albergo “rinnovato” sia in Italia che in altre parti del mondo, per rendersi conto di quanto scomodo e poco pratico questo sia grazie agli architetti di grido.
Vediamo in giro (e specialmente in Italia) anche belle sale aereoportuali, ma senza prese elettriche per ricaricare gli essenziali computer e telefonini, poche sedie per aspettare l'imbarco e, se ci sono ristoranti, sono tutti self-service. Ora immaginate come una persona che viaggi da sola possa portare un vassoio tenendo in equilibrio cibo e bevande con una mano e con l’altra tenere una valigetta ed una valigia per i vestiti (visto che i bagagli non si possono lasciare incustoditi al tavolo).
Vediamo in giro (e specialmente in Italia) anche belle sale aereoportuali, ma senza prese elettriche per ricaricare gli essenziali computer e telefonini, poche sedie per aspettare l'imbarco e, se ci sono ristoranti, sono tutti self-service. Ora immaginate come una persona che viaggi da sola possa portare un vassoio tenendo in equilibrio cibo e bevande con una mano e con l’altra tenere una valigetta ed una valigia per i vestiti (visto che i bagagli non si possono lasciare incustoditi al tavolo).
Andiamo in un piccolo ma elegante albergo a Roma e l’addetto al ricevimento ci mostra con orgoglio una delle stanze rinnovate: bella, spaziosa e con tante amenitá. Poi, pian piano che ci sistemiamo scopriamo che bisogna spostare le amenitá per far spazio al laptop, trovare un posto per mettere la valigia, vedere come fare per localizzare gli interruttori che al buio non si trovano a portata di mano; oppure come si fa a controllare il condizionatore che spara l’aria fredda in faccia mentre si é a letto e trovare un cestino dei rifiuti che non bisogna azionare con il piede.
Il bagno poi a guardarlo é un’opera d’arte –– che si merita di essere in “AD”, “Abitare”, “Domus” o altre riviste care agli architetti –– ma al momento cruciale scopriamo che c’é poca luce per farsi la barba, non ci sono posti per il sapone e shampoo nella vasca da bagno/doccia, che non é chiusa (quindi dopo la doccia preparatevi ad un semi allagamento). Non c’é nemmeno un modo per appendere la camicia (per togliere le pieghe con il vapore della doccia). Manca anche un gancio per appendere l’asciugamano vicino al lavandino ed un posto sopra al lavandino per sistemare il dopobarba, la bomboletta della schiuma da barba ed il colluttorio. Il pavimento poi é di marmo, quindi scivoloso e d’inverno molto freddo.
In conclusione, per rimodellare un albergo o un aereoporto, lasciate perdere gli architetti ed affidatevi ai consigli pratici e sicuri dei viaggiatori.
In conclusione, per rimodellare un albergo o un aereoporto, lasciate perdere gli architetti ed affidatevi ai consigli pratici e sicuri dei viaggiatori.