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Culture
Arte/ I grotteschi, tragici, comici mostri di Baj
Enrico Baj - © Riccardo Russo - Istituto Superiore Falcone di Gallarate

di Simonetta M. Rodinò

 

L’arte della pittura sollecita l’immaginazione e stimola la fantasia. Tra gli artisti che lungo il proprio iter creativo hanno maggiormente coniugato il piacere ludico a una profonda analisi della società che ci circonda c’è senza dubbio Enrico Baj.

Il geniale autore è protagonista della mostra “Mirabili mostri. L’apocalisse secondo Baj”, allestita fino al 26 febbraio negli spazi di Palazzo Leone da Perego a Legnano (Milano).

Fulcro della grande retrospettiva è il ciclo narrativo de “L’Apocalisse”, monumentale capolavoro realizzato nell’autunno del 1978, quando sagome in legno di svariate forme e misure cominciarono a popolare il suo studio e sul prato del suo giardino furono stesi lunghi teli riempiti di macchie e colature a dripping.

Un’occasione per poter vedere la nascita e l’avvento di tutti quei mostri che l’artista, mancato nel 2003, offrì allo sguardo degli spettatori.  “Mostri che non vengono da nessun altrove, ma purtroppo da quella che è la nostra storia umana, in una sorta di esorcismo per ricacciarli dal profondo da cui sono venuti e purtroppo continuano ad arrivare”, spiega Roberta Cerini Baj, curatrice della rassegna insieme a Emma Zanella e Chiara Gatti.

L’esposizione prende avvio dal periodo nucleare e da una scelta di lavori precorritori del tema, realizzati nei primi anni Sessanta: le prime spirali, gli “ultracorpi” usciti dal magma della materia ancestrale, i primi, teneri mostri, antenati dei demoni che danzeranno poi nudi e sconci nei gorghi infernali del giorno del giudizio. Si passa poi alla riflessione sull’eredità figurale di Picasso, con le citazioni di “Guernica” e un riferimento -  grazie ad un modello in scala della celebre installazione - ai “Funerali dell’anarchico Pinelli”, la migliore testimonianza di un fatto tragico della storia italiana tradotto in una denuncia universale verso ogni forma di esercizio coatto del potere costituito.

Per giungere infine alle storie dell’Apocalisse: una sorta di grande collage in cui la possibilità di variare il montaggio delle singole parti accentua da un lato il gioco combinatorio, dall’altro l’aspetto teatrale, spesso presente nelle opere maggiori.

Ecco sagoma dopo sagoma, personaggio dopo personaggio, Baj crea, in una giostra di creature maligne e grottesche, un carosello di mostruosità esuberanti, un abisso psichedelico di danze macabre concepite per essere specchio di un mondo in degrado. Vera denuncia al qualunquismo, alla logica mediatica che spegne le coscienze, al potere economico che diffonde falsi terrori, alla corruzione che dilaga…al male che vince sul bene.

Non è forse vero che nell’immaginario collettivo l’universo del mostruoso si avvale di immagini molto più suggestive e mirabili rispetto al mondo della salvazione?

 

“MIRABILI MOSTRI. L’APOCALISSE SECONDO BAJ”

Palazzo Leone da Perego - via Gilardelli 10 – Legnano (MI)

Durata: fino al 26 febbraio 2017

Orari: martedì- venerdì, 9.30 - 12.30; sabato e domenica, 10.30 - 12.30 | 16.00 - 19.00

chiuso 24, 25, 26 e 31 dicembre 2016, 1 gennaio 2017

Ingresso: € 5,00 intero; € 3,00 ridotto

Infoline: 0331/706011

leonedaperego@museomaga.it

www.museomaga.it

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