Culture
Don Giovanni a teatro: Alessandro Preziosi regista e attore
LO SPECIALE TEATRO Scandalo, di Arthur Schnitzler, per la prima volta a teatro in Italia "Cock" di Mike Barlett. La dignità della non scelta raccontata sul palcoscenico |
Di Lucilla Noviello
E’ l’icona della tradizione dell’antieroe che interpreta Alessandro Preziosi al Teatro Quirino di Roma fino al 14 febbraio e poi in tournè in tutta Italia, ancora con la sua regia e la partecipazione, come fedele servo di Don Giovanni, Sganarello, il bravo, costantemente pieno di tensione scenica e ritmo, Nando Paone. Tra i testi principali della tradizione del mito di Don Giovanni, l’opera di Moliere è quella che sottolinea più esplicitamente, già nel primo monologo del protagonista, il concetto di mutamento che il personaggio rappresenta e che Alessandro Preziosi a sua volta molto bene correda di significato. Recitando davanti ad una scena iconica, i cui colori sono sempre quelli dei costumi dei personaggi, Don Giovanni celebra se stesso e il proprio piacere, in una girandola divertita, ignorando qualsiasi sentimento duraturo e rincorrendo un ideale impossibile di gioventù e di leggerezza. Volontariamente egli dimentica sensibilità e rispetto, virtù che non nomina mai e che non prende in considerazione, pur provando amicizia e simpatia per il proprio servitore. Uno Sganarello intelligente e popolare, le cui battute sono scritte da Moliere, per un verso, come il registro basso di quelle stesse di Don Giovanni, per un altro come simbolo di buon senso e di ragione: quella che Don Giovanni dimentica, volendo interpretare colui che non muore, non passa, non trascorre. Eppure sembra che alla fine la storia gli abbia dato ragione, diventando egli il personaggio di un mito che si ripete, di secolo in secolo, trasmigrando nella penna e nella musica di molti autori; conquistando donne e platee intere; senza mai pentirsi, invitando il Commendatore – il Convitato di pietra – a cena e da lui poi trascinato tra le fiamme dell’inferno, senza che egli abbia perduto un briciolo di coerenza e senza che alcun amore di Elvira o di altra donna conquistata lo abbia potuto salvare. L’unico a piangerlo in questa scena è Sganarello, il bravissimo Nando Paone, solitario alla fine della storia. Ignorando che la fine non c’è e che Don Giovanni, come ogni eroe - anche quelli negativi - presto risorgerà per ridere ed amoreggiare ancora.
Don Giovanni, di Moliere. Regia di Alessandro Preziosi. Con Alessandro Preziosi, Nando Paone, Lucrezia Guidone, Roberto Manzi, Matteo Guma, Daniele Paoloni, Maria Celeste Sellitto, Daniela Vitale. Al Teatro Quirino di Roma fino al 14 febbraio e poi in tournè in tutta Italia.