Culture
Teatro Milano, la rivoluzione delle donne che segano sedie per parlare del presente
Poche righe. Non di più. Per raccontare uno spettacolo a suo modo imperdibile, nonostante qualche sbuffo in sala, qualche sorriso, qualche sguardo attonito e interrogativo, in alcuni casi meravigliato. Un palco, cinque donne vestite di nero sedute su cinque sedie diverse. Tutte hanno una sega in mano e fissano il pubblico. Niente musica, niente rumori di fondo a parte quello delle seghe con cui, in circa 45 minuti, le ragazze distruggono gambe e schienale di quelle che, forse, in metafora, sono le abitudini, il lavoro, le istituzioni, la vita stessa, ovvero quello su cui, in ogni giorno e in ogni istante, ci appoggiamo. E' questo il senso che i Reckless Sleepers vogliono comunicare al pubblico dello Spazio Teatro Nohma Teresa Pomodoro di Milano con A string section? Forse. Ma può darsi di no. L'interpretazione di qualsiasi forma di arte contemporanea ha tantissimo fascino, ma nessuna possibilità di certezza. Certo è solo che da quelle seghe ronzanti, disarmoniche, faticose persino da guardare, dal traballio di quelle sedie mozze e asimmetriche, nascono infinite forme ed equilibri inaspettati, disegnati sui muscoli tesi di quelle ballerine prestate, forse non del tutto erroneamente, a una caotica e (apparentemente) insensata attività di "falegnameria".