Culture
Festa della Donna: cinque figure femminili da riscoprire
La letteratura ci consegna i ritratti delle donne che hanno scritto la storia e hanno precorso i tempi
4) Cecilia di Annie Garthwaite (Beat Edizioni)
Tra le figure femminili da ricordare in questo speciale non può mancare una sovrana inglese, in epoca pre-rinascimentale. Sui regnanti d’Inghilterra sono stati scritti numerosi libri, tanto romanzi quanto biografie, a partire dal Medioevo sino ai giorni nostri (Spare ne è l’ultimo, celebre esempio); autrici bestseller e grandi studiose come Philippa Gregory, Alison Weir o Elizabeth Chadwick ci hanno regalato pagine immense sulla storia inglese, sempre assumendo il punto di vista delle donne, per lungo tempo dimenticate o messe in secondo piano rispetto ai più potenti uomini. A questa schiera di scrittrici interessate a riscoprire le personalità femminili del tempo si aggiunge Annie Garthwaite, studiosa di storia medievale che ha sempre avuto un debole per Cecilia Neville; proprio a lei – dopo un corso presso il Master of Arts di Warwick Writing – ha dedicato tutte le sue energie, scrivendo il romanzo Cecilia. In Italia è arrivato di recente pubblicato da Beat Edizioni (Neri Pozza), inserendosi nella scia dei volumi che la casa editrice sta dando alle stampe con successo in merito alle grandi sovrane del passato, specie quelle inglesi.
Cecilia Neville visse un’esistenza lunga e ricca di avvenimenti, dal 1415 al 1495: all’età di soli otto anni era già stata data in sposa a Riccardo Plantageneto, che come ben sappiamo apparteneva a una delle stirpi più potenti d’Inghilterra, di sangue reale; quantomeno lo sposo ebbe la delicatezza di attendere i suoi sedici anni prima di consumare il matrimonio, ma non per questo la loro vita insieme può dirsi serena o priva di insidie. Cecilia è una donna in una società maschilista, un oggetto venduto per meri fini politici; in più, Riccardo non può poggiare su solide basi, dopo che suo padre morì da traditore. All’inizio della loro relazione, a dirla tutta, egli non era neppure duca di York e molte sono le ombre che si allungavano sul loro futuro: invece, Cecilia Neville diverrà madre di ben due re e segnerà la storia, pur restando sempre dietro le quinte.
Come scrive la casa editrice in copertina, Cecily fu “donna, madre, traditrice, combattente nella Guerra delle due rose”, il periodo che ancora oggi continua ad affascinare più di ogni altro le storiche e le biografe. Rispetto ai personaggi femminili che abbiamo visto sino ad ora, lei è molto diversa e di conseguenza lo è anche il romanzo che vi proponiamo, per il semplice fatto di essere stata una regina in una determinata epoca (antecedente rispetto a Mata Hari, a Julie d’Aubigny e a Mary Shelley). Nella sua personalità si sviluppa a poco a poco una freddezza e una crudeltà che non le appartenevano di natura, ma che erano elementi indispensabili per sopravvivere a corte in quegli anni: eccola allora osservare Giovanna d’Arco mentre brucia in Francia senza battere ciglio, poiché ogni turbamento dev’essere relegato dentro di sé, mai all’esterno; ed eccola prendere scelte calcolate, di opportunismo, per facilitare l’ascesa di suo marito, dei suoi figli, del suo casato e di sé stessa. Non è malevola né senza cuore, Cecilia, è anzi una donna di straordinario coraggio e di fondamentale astuzia; tuttavia, è pur sempre una sovrana e ciò la rende una figura ricca di contrasti, come tutte coloro che vissero ai tempi della Guerra delle due rose prima e di Enrico VIII dopo.
Il merito di Annie Garthwaite in questo bel romanzo che racconta in dettaglio i momenti intimi e pubblici di una grande regnante è soprattutto quello di renderla attuale, tracciando un ponte di collegamento tra il passato remoto e il presente, altrimenti molto distanti per usi, costumi e credenze. Eppure, le gioie e i timori di una giovane sposa sono gli stessi di oggi, le apprensioni di una madre non cambiano, l’ansia per un marito lontano rimane la stessa. Seguendo cronologicamente il filo degli eventi e utilizzando una scrittura asciutta, lineare, come tipico dello stile inglese, la Garthwaite ci permette di guardare ancora un po’ più a fondo nella fascinosa epoca della Guerra delle due rose, attraverso gli occhi di una protagonista indiscussa.
Lo consigliamo perché: Cecilia Neville non è tra le sovrane inglesi più conosciute e raccontate, non ebbe l'appeal leggendario di Anna Bolena e non morì giovane decapitata, tuttavia segnò una pagina fondamentale della corona britannica e per questo merita di essere ricordata.