Culture
Gallerie d’Italia-Piazza Scala, ripartono le mostre con "Painting is back"
Bazoli (Intesa Sanpaolo): “‘Painting is back’ è un'affascinante rassegna per presentare la pittura italiana degli anni ‘80”
“Painting is back”: alle Gallerie d’Italia (museo di Intesa Sanpaolo a Milano) riparte la stagione delle mostre
Gallerie d’Italia, museo di Intesa Sanpaolo, riapre la stagione delle mostre con “Paiting is back. Anni Ottanta, la pittura in Italia” presso la sua sede di Piazza Scala dal 2 giugno al 3 ottobre. La mostra propone una prima indagine sui protagonisti di quel decennio, che hanno provocatoriamente inteso la pittura come capacità felice e rapace di dipingere il mondo delle immagini con una vitalità nuova e che, da subito, ebbero una visibilità internazionale ed una fama quasi tracimante. La mostra è dedicata alle nuove generazioni e procede per affondi della trasversalità vissuta dagli artisti in quegli anni.
Giovanni Bazoli, Presidente Emerito di Intesa Sanpaolo, afferma: “Siamo lieti di aprire al pubblico delle Gallerie d’Italia la mostra 'Painting is back', una affascinante rassegna che presenta la pittura degli anni Ottanta in Italia, accostando a capolavori di proprietà di Intesa Sanpaolo importanti opere di altre prestigiose collezioni. In molte occasioni la nostra Banca ha ribadito con fermezza la convinzione che il patrimonio culturale e artistico possa essere una leva preziosa per avviare la rinascita del Paese. La nuova mostra, nel tempo difficile che ancora stiamo vivendo, è dedicata proprio a una stagione dell’arte italiana che trasmette un segnale di fiducia nel futuro. Intesa Sanpaolo, consapevole dell’importanza della missione civile affidata alle istituzioni museali, ha intensificato il proprio impegno nel rafforzare il ruolo delle Gallerie d’Italia come luoghi destinati a favorire la crescita sociale e culturale delle nostre comunità.”
Questa mostra prende avvio con opere tra il 1977 e 1980 di Gino De Dominicis, Luigi Ontani e Mimmo Paladino, ad attestare una libertà creativa che affonda le proprie radici nella tradizione visiva italiana e, senza complessi, se ne fa interprete anche attraverso il disegno, il supporto fotografico sino alla riproposizione di una monumentale video-istallazione del 1984, IL NUOTATORE (va troppo spesso ad Heidelberg), di Studio Azzurro. Gli Anni Ottanta non più intesi come l'ortodossia di movimenti ma come la ricostruzione di un dialogo aperto tra i protagonisti dell’epoca, dove si ritrovano autori come Mario Merz, maestro della riscoperta dei grandi miti dell’umanità, o Carol Rama, con una pittura visionaria e sensibile legata alla propria soggettività.
Si confrontano opere fondamentali di Sandro Chia come il Pittore del 1978 e, nello sviluppo della mostra in una sorta di controcanto, dipinti di Mimmo Germanà insieme ad Ernesto Tatafiore. Francesco Clemente presenta opere storiche come il Senza titolo del 1980 della Collezione Intesa Sanpaolo; mentre nel volgere di questi anni Nicola De Maria affronta la pittura murale e i grandi temi poetici che si affiancano alle irriverenti e giocose composizioni di Aldo Spoldi e al percorso articolato di Enzo Cucchi, che apre idealmente la mostra con Le stimmate (1980).
Con dei contraltari di natura trasversale, di quel milieu legato alle grandi sperimentazioni e alla cultura “altra” milanese, la mostra dà conto anche del rientro in Italia di protagonisti di quegli anni come Mimmo Rotella o Valerio Adami o di quella figura di grande intellettuale, traduttore e critico che fu Emilio Tadini.
Ad Enrico Baj la mostra dedica un’intera sala costruita su quattro rari dipinti di Collezione Intesa Sanpaolo, realizzati tra gli anni Cinquanta e Sessanta, che accompagnano il visitatore in una maturazione del linguaggio pittorico e del meccanismo creativo dell’artista, per condurlo poi allo spettacolare Il mondo delle idee: una tela di 19 metri di lunghezza, dipinta a spray, quasi un graffito contemporaneo eseguito nel 1983 e oggi di sorprendente attualità.
Contemporaneamente alla mostra verrà pubblicato e distribuito un numero speciale della rivista “Flash Art”, che in nuova veste riunirà articoli, interviste, documenti legati agli artisti in mostra e che restituirà la ricchezza critica di quegli anni Ottanta di cui, come rivista, fu uno degli strumenti fondamentali della cultura artistica italiana internazionale.
Il volume che accompagna la mostra intende raccogliere la temperie culturale di quegli anni e conterrà le immagini delle opere esposte, alcuni confronti iconografici parlanti e i documenti storici precedono il saggio del curatore Luca Massimo Barbero, con gli interventi di Cristina Beltrami, Michele Bonuomo, Maria Luisa Frisa, Chiara Mari, Luca Scarlini e di Studio Azzurro per uno spaccato sulla vitalità, non solo delle arti visive, ma anche dei nuovi media, del mondo della moda, della creatività e del teatro.