Culture

Giorgio de Chirico, grande retrospettiva: "Pictor Optimus" in mostra a Milano

di Simonetta M. Rodinò

 

Piazze silenziose e manichini senza sesso e senza età che spesso le abitano, figliol prodighi, gladiatori dentro a scafandri, cavalli monumentali, alberi all’interno di una stanza, teste classiche sghembe, muse inquietanti… popolano le tele di Giorgio de Chirico.

 

Al pittore, nato a Volo, in Grecia, nel 1888 e mancato 90enne a Roma, è dedicata la retrospettiva “de Chirico”, da domani a Palazzo Reale di Milano.

Un viaggio, attraverso un centinaio di opere, insieme cronologico e tematico: dai lavori poco noti della giovinezza all’invenzione dei capolavori della Metafisica, dall’ironia neobarocca alle repliche dei dipinti degli anni ferraresi, una sorta di rivisitazione della metafisica.

 

Il percorso di ritorno “studiato per le nuove generazioni che conoscono solo le icone dell’artista da un punto di vista virtuale” - spiega il curatore Luca Massimo Barbero – si snoda in otto sale.

La mitologia familiare, La Metafisica, Il quadro nel quadro, Il Pictor Optimus, Il manichino, La stanza, I gladiatori, La neometafisica.

 

I misteri dell’antica Grecia, gli dei, i templi, le statue, le colonne infrante, quelle montagne, quel cielo terso e quel mare blu costituiscono il mondo nel quale visse durante l’infanzia e che si porterà dentro per tutta la vita. Guarda al passato mentre va oltre. Ama le sue radici quanto l’attualità e il progresso, così per le stazioni e le fabbriche dipinte.

 

Le sue tele, dove l’architettura completa la natura, ricche di enigmi, si rivelano cariche di inganni prospettici. Amante del cinema e dei fumetti, a de Chirico piacciono le inquadrature che replica e ricorre allo specchio per far riflettere un quadro nel quadro.

C’è sempre un momento curioso realizzato con grande maestria: una maestria tecnica esaltata nei tanti autoritratti in cui si ritrae in costumi antichi, considerati più pittoreschi. Ma c’è anche il de Chirico “congelato”: un inquietante scultura umana realizzata con tonalità di grigi. E’ lo stesso artista che ci guarda, non noi che guardiamo lui.

 

“Centauro morente” del 1909 apre la mostra, “Orfeo trovatore stanco”, del 1970, in cui dietro al manichino s’intravede il castello di Urbino, la chiude.

 

La rassegna, seria e ben articolata, ospita opere provenienti da importanti musei internazionali, tra cui la Tate Modern di Londra, il Metropolitan Museum di New York, il Centre Pompidou e il Musée d’Art Moderne de la Ville di Parigi, The Menil Collection di Huston e il MAC USP di San Paolo in Brasile.

 

“de Chirico”

Palazzo Reale - Milano

25 settembre - 19 gennaio 2020

Orari: lunedì 14.30-19.30 martedì, mercoledì, venerdì e domenica 9.30-19.30, giovedì e sabato 9.30-22.30

Biglietti: (audioguida inclusa / prevendita esclusa) biglietto open: € 16 intero € 14 ridotto € 12

Informazioni e prenotazioni 02/92897740

www.palazzorealemilano.it - www.dechiricomilano.it