Culture

"La mia Triennale". In un libro-intervista la ribellione di Davide Rampello

Ma nelle "Cronache di una ribellione" di Rampello, curatore del Padiglione Zero e dei contenuti artistici per Expo Milano 2015, si parla anche dello scetticismo nei suoi confronti a seguito della nomina (Rampello era considerato un "uomo Fininvest"). La sua è stata dunque un'elezione non scontata e criticata. Negli anni in Triennale, come racconta inoltre Rampello al suo intervistatore, non sono mancate le "discussioni" con Andrea Cancellato. Nel volume, ovviamente, ci sono anche numerose riflessioni sulle tante mostre realizzate, e sul filo conduttore che le lega.Il libro-intervista a cura di Martin Angioni (in uscita per Skira tra un paio di settimane) è destinato a far parlare. Perché ne "La mia Triennale -  Cronache di una ribellione" Davide Rampello,  al vertice della Triennale di Milano per un decennio, prima come consigliere e poi come presidente, svela anche numerosi retroscena sulla sua avventura da manager della cultura. Nel libro si dà spazio al complesso intervento di ristrutturazione di Michele De Lucchi, volto a restituire lo spazio com’era stato concepito in origine, alla filosofia alla base dell’era Rampello, caratterizzata da un approccio interdisciplinare, da una visione allargata e dinamica dei vari argomenti e temi sociali, oltre che da un impegno nella programmazione delle attività, a cominciare dalle mostre.

Nel volume c'è anche spazio per le testimonianze dirette di alcune personalità che hanno lavorato a stretto contatto con Rampello, come Aldo Bonomi, Francesco Casetti, Germano Celant, Michele De Lucchi e Severino Salvemini.