Culture

Libri/ "Un mondo in tempesta", bussola e vie d'uscita nella "nuova normalità"

di Andrea Deugeni
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Crisi parte terza. Dopo il ciclone dei mutui subprime che ha sconquassato l'economia mondiale quasi come lo fece il crollo del '29 di Wall Street e la lunga coda della recessioni alimentata in alcuni Paesi dallo scoppio della crisi del debito sovrano, ora tocca ai Paesi emergenti. Questi Stati sono infatti fortemente indebitati in dollari e troppo dipendenti dalle commodity, la cui brusca frenata capita in un momento molto delicato per le banche di tutto il mondo che rischiano di amplificare nel contesto internazionale i problemi degli emerging markets. Come uscirne? Attraverso il volano degli investimenti pubblici e privati, perché dopo 12 mila miliardi pompati nel sistema economico la politica monetaria delle banche centrali ormai non basta più.

E' la tesi al centro del nuovo libro di Vittorio Da Rold, senior foreign correspondent del Sole 24 Ore e autorevole firma del quotidiano diretto da Roberto Napoletano, volume dal titolo quantomai evocativo "Un mondo in tempesta. Come sopravvivere in tempi di caos" (Asterios Editore, Trieste, 2016; pagg. 78, 12 euro). Una fotografia estremamente tempestiva di quello che sta accadendo nell'economia mondiale in questa prima parte dell'anno. Per le soluzioni basta poi solo ricordare anche l'invito rivolto solamente la scorsa settimana dal presidente della Bce Mario Draghi ai Paesi membri dell'eurozona su investimenti e pressione fiscale.

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Da Rold, che ha raccontato da Atene la crisi dell'eurodebito per il quotidiano di via Monterosa e autore de "La Grecia ferita. Cronaca di un waterboarding spietato", fa ora un passo avanti e accende i riflettori, spiegandone bene i contorni, sul "new normal" economico, concetto che i gestori del risparmio conoscono molto bene e con cui ormai si sono rassegnati a fare i conti già dalla fine del 2015. Una realtà cioè fortemente instabile fatta di crescita debole, disoccupazione elevata, deflazione persistente e bolle di maxi-debiti sempre in agguato, un cocktail micidiale che costituisce il quadro (e la sfida) con cui devono misurarsi banche centrali e policy maker nei prossimi anni.

Inutile rimpiangere, è l'insegnamento, i tempi pre-Lehman Brothers perché tutte le certezze che c'erano nel 2007 sono state spazzate via dall'onda finanziaria innescata dallo scoppio della bolla immobiliare a stelle e strisce. Complici la maggiore connessione dei mercati e la libera circolazione di enormi masse di capitali, le ricorrenti crisi finanziarie sono diventate ormai parte del ciclo economico. Bisogna mettersela via: questa è la "nuova normalità", ma bussola per orientarsi in questo "Mondo in tempesta" e soluzioni per mettere fine al caos esistono e Da Rold fornisce entrambi gli strumenti.