Culture

Lucrezia Lerro: "Il mio nuovo libro? Sulla violenza fisica o ​psicologica che subiscono le donne"

di Erminia Pellecchia

Intervista a Lucrezia Lerro sul suo nuovo potente libro "Se osi parlare" edito da La Nave di Teseo

Lucrezia Lerro racconta il suo nuovo libro "Se osi parlare". L'intervista

Un nuovo libro su un tema a lei caro, la violenza fisica o ​psicologica, che subiscono le donne. E lo fa usando la poesia, con​ versi crudi, minimali, veloci, immediati, con cui analizza fragilità e​soprusi. Lei nasce come poeta, ripete spesso che la poesia è viva,​ crede che la parola poetica possa essere mezzo potente di denuncia?​

Il mio libro è la risposta alla sua domanda. Ho scritto, ho raccontato, affido alle lettrici e ai lettori le mie parole. Non mi sento di aggiungere altro, mi fido della sensibilità di chi legge.​

​Il titolo, quel “se osi parlare,” sembra quasi uno slogan​ dell'impotenza: sintetizza la paura, l'omertà, la sopportazione, il​ “non aver la forza di alzare la mano” come scrive Ada Negri. Lo ha​ pensato anche come appello a uscire fuori dalla “tana” del silenzio?​

Quando scrivo sono immersa totalmente nei testi, sono loro che mi prendono per mano, non penso all’effetto che un verso possa fare sui lettori. Mi immergo nelle parole, ne esco spesso stanca ma soddisfatta. ​​

Ha diviso il libro in due segmenti: abusi e prove d'amore, perché? C'è​ un filo conduttore? La trama, in fondo, di questo racconto a più voci ​di anime “in pericolo anche nei sogni”, è la solitudine, la disperata ​voglia d'amore, l'assenza, il mal di vivere.​

Le sue domande sono riflessioni. E’ una sua interpretazione, e l’accolgo. Ma mi creda sarebbe presuntuoso fare una lettura di ciò che ho scritto e anche assurda. Chi scrive non dovrebbe fare l’analisi di ciò che ha dato alle pagine. Diventa svilente. ​​

lucrezia lerroLucrezia Lerro, foto di Leonardo Cendamo
 

Sono ritratti di donne anonime che diventano coro universale, solo  tre di loro hanno un nome. Le ha scelte come voci narranti?​

Non le ho scelte come voci narranti, per rispondere in modo preciso alla sua domanda. Ci sono violenze di tutti i tipi, a partire da quelle subite tra le​ mura domestiche, e c'è uno spaccato sul machismo che accomuna ceti​ sociali, con atti violenti perpetrati più nei salotti bene che negli ​ambienti degradati. Nella carrellata di ritratti ci sono ​professionisti, medici, scrittori, “uomini appassionati alla violenza​ più che alla cultura”.​

La sua è un’osservazione interessante.​​..

Ci sono molti passaggi sulla “cattiveria delle donne”; la sorellanza ​che predicavano le femministe è ancora di là da venire?​ Altro tema difficile e che si presta a facili generalizzazioni. Le donne e gli uomini con i loro talenti e virtù sono sempre il cuore della vita. Certo, purtroppo la malvagità e l’invidia non mancano mai. Sarebbe meraviglioso vivere in un mondo totalmente altruista e privo di maligni. Io non mi fido mai delle malignità.​​ E non mi fido soprattutto di chi le racconta. 

​C'è, alla fine di questa passeggiata nella tempesta, una luce? Mi incuriosisce la dedica: A Italia che sapeva dove andare.​

Italia è luce. Era una bambina povera alla fine degli anni Settanta, una bambina sopravvissuta alla miseria e alla follia dei cosiddetti adulti. E’ diventata una donna autonoma, libera, una donna che ha imparato a volersi bene. Impresa ardua per chi non ha mai conosciuto bene da parte degli altri.​​

Il volume ha all'interno il bellissimo racconto per immagini di Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi sugli sfregi all'infanzia. Ha inserito ​i disegni dei due registi per rafforzare la sua riflessione su una ​violenza quasi autorizzata, quella del potente sul più debole, che ​dura da che mondo è mondo?​

I disegni di Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi sono inediti e il pubblico può vederli soltanto nel libro. E’ un onore e ne sono felice. Immagini rivoluzionarie che raccontano tratto dopo tratto anche la contemporaneità  disastrata che viviamo e spesso subiamo. Yervant e Angela: geni assoluti. I più grandi cineasti del pianeta. ​​

Con Yervant Gianikian collabora da tempo, ci sono altri progetti in corso?​

Sono scaramantica, non rivelo mai prima di fare. Grazie. Siamo stati pochi mesi fa alla Mostra del Cinema di Venezia con il film “Frente a Guernica (Director’s cut)” di Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi. Nel film sono una delle due voci narranti. Prossimamente saremo al Museo Reina Sofia per la prima spagnola e poi in Francia, e persino in Corea del Sud.

Il nuovo libro di Lucrezia Lerro, "Se osi parlare". Sinossi

Con la delicatezza della poesia e la spietata precisione di una denuncia, Se osi parlare è una riflessione sul microcosmo familiare e sulla violenza maschile. Uno spazio privato spesso attraversato dalla follia, dall’estraneità, da un esercizio del potere sterile da parte dell’uomo che può arrivare fino alla violenza. Una violenza (sia essa fisica o psicologica) che nasce all’interno della famiglia per proseguire anche fuori dalle mura di casa, rivolta ad altri contesti, ad altre donne, ugualmente vittime. Lucrezia Lerro osserva con l’attenzione di un entomologo gli interni domestici in cui inizia, subdolamente, la subalternità di una persona nei confronti di chi sostiene di amarla. Guarda queste donne diventare vittime due volte: quando, oltre agli abusi, subiscono giudizi sferzanti, e sentono su se stesse il riverbero di una colpa che non è la loro. Queste donne, private della possibilità di parlare, qui, nello spazio della letteratura, ritrovano la loro voce.

“Se osi parlare” di Lucrezia Lerro è in tutte le librerie.